- ROMA - A tavola e nelle vetrine collezioni sia storiche che nuove delle porcellane Ginori 1735 accompagnano la cucina ideata dallo chef Fulvio Pierangelini per il Café Ginori, aperto da poco tempo dall'Hotel de la Ville, in via Sistina, sopra la scalinata di Trinità dei monti, nel cuore di Roma. L'albergo, che è l'unico in Italia ad ospitare anche una boutique del marchio che da tre secoli detta lo stile italiano della mise en place, presenta un ristorante frutto di una partnership siglata tra il gruppo Rocco Forte hotels e la manifattura, parte del Gruppo Kering dal 2013.
Al Cafè Ginori si alternano storiche collezioni della maison con sede a Firenze, ispirate ai temi dell'Oriente, delle catene e al mito di Nettuno, espressioni dell'eccellenza italiana nella porcellana pura e nel design, e frutto di una maestria artistica ultrasecolare.
Il menu si diversifica nell'arco della giornata ma è sempre dettato dalla stagionalità: "dalla Sicilia - ha precisato il cuoco, come ama definirsi Pierangelini - ho portato l'olio extra vergine, gli agrumi e produzioni come il mango, la papaya e i litchi che ormai vengono coltivati nell'isola, senza essere trasportati da Paesi lontani. Seleziono prodotti freschi che hanno viaggiato il meno possibile, e mi piace interpretare ironicamente ricette classiche. Amo queste porcellane, le abbiamo scelte anche per l'hotel di lusso a Palermo, Villa Igea, ma senza bordi dorati. Per raccontare un piatto della mia cucina tuttavia io ho bisogno di spazio e con disegni così invadenti ho dovuto inventare dei bianchi e giocare sugli angoli. E mi è molto piaciuto inseguire il bianco e le linee pulite laddove è comunque presente il colore, a dimostrare che il connubio tra bello e buono è vincente, e trova apprezzamento tra clientela di ogni sesso ed età".
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