"Nelle campagne toscane mancano
almeno 8mila lavoratori per assicurare le attività di raccolta
ed è ora essenziale completare il percorso avviato negli ultimi
mesi per far incontrare realmente domanda e offerta, abbattendo
la burocrazia, togliendo spazio al caporalato e rispondendo alle
effettive esigenze delle imprese agricole e di sicurezza degli
addetti". E' quanto afferma Coldiretti Toscana in occasione del
click day, programmato per oggi, per la presentazione delle
istanze del Decreto flussi 2025 relativo alle domande per
lavoratori subordinati stagionali per il settore agricolo, oltre
a quello turistico-alberghiero.
In Toscana sono poco meno di 60mila i lavoratori impiegati
nelle 50mila aziende agricole, le persone di nazionalità
straniera sono più che triplicate in un decennio e oggi
rappresentano il 47% della forza lavoro; il 70% arriva da Paesi
extra Ue. Romeni, indiani, marocchini, albanesi e senegalesi, le
nazionalità più rappresentante.
Negli ultimi dieci anni è aumentata costantemente la
componente stagionale stagionale (+36%), tuttavia, "il problema
principale è che l'attuale sistema non prende in considerazione
il carattere stagionale dell'attività agricola. Accade spesso
che, a causa di problemi burocratici e nei visti, un lavoratore
arrivi a stagione di raccolta finita, quando ormai non serve
più. Ma è anche assurdo imporre alle aziende di prendere a
febbraio un lavoratore che magari servirà in autunno inoltrato.
Senza dimenticare il fatto che gli effetti dei cambiamenti
climatici stanno rendendo sempre più complicata la
programmazione a lungo termine delle attività nelle campagne".
Da qui la richiesta Coldiretti Toscana di adottare una
gestione diretta e monitorata dei flussi migratori, oltre a
potenziare l'attività di formazione, a partire da quella
effettuata nei Paesi di origine, per consentire alle imprese di
avere addetti già formati. Ma non solo. "Occorre anche risolvere
il problema di quei lavoratori che sono venuti in Italia per
essere impiegati nei campi e che poi sono rimasti nel nostro
Paese per poter essere assunti l'anno successivo, finendo però
in questo modo in una condizione di irregolarità".
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