Da "Covid Love", realizzato quando
l'intera industria cinematografica olandese stava affrontando
una pausa indesiderata, a "Plastic shopper", dove Mona, una
ragazza francese, gira per i supermercati d'Oltralpe, scoprendo
che tutto quello che è in vendita è fatto soprattutto di
plastica. Sono alcuni dei titoli che daranno il via alle serate
finali della quarta edizione di Moviemmece, il cinefestival
della biodiversità del cibo e delle culture, che si tiene fino a
sabato 29 ottobre nel Multisala Corallo di Torre del Greco
(Napoli).
Cuore della manifestazione, a ingresso gratuito, è il cinema
di qualità, collegato al tema portante di Moviemmece: il cibo,
raccontato come veicolo di conoscenza e scambio interculturale,
strumento di salvaguardia di territori e culture, luogo di
incontro e conoscenza dell'altro. Domani alle 18.30, inizierà la
proiezione dei 16 cortometraggi finalisti, 11 diretti da registi
italiani e cinque da registi stranieri, provenienti da Olanda,
Stati Uniti, Francia e Brasile. Nella serata finale del
festival, sabato, la giuria composta da Alberto Capasso, Santa
De Santis, Guido Lombardi e Vincenzo Pirozzi annuncerà il
vincitore di Moviemmece 2022.
Tra i titoli in concorso, "Mario", un operaio edile che ha
trovato nel suo orto urbano un'oasi di pace, "Contemporanea
Tradizione", "Eat the Rich" e "I Feed You", dove il cibo diventa
strumento di comunicazione tra madre e figlio. I colori del
Parco Dona, un impianto industriale dismesso della città di
Torino, sono al centro della trama di "Verdeacciaio", mentre
"Qualcosa nel buio" è una video-poesia sul sentirsi soli e "La
Grande Quercia", un racconto affidato allo sguardo di un albero
di 400 anni. In "My Mother's Table" una madre e sua figlia,
rifugiate curde negli Stati Uniti, portano in tavola la cucina
di Aleppo e in "Retrogusto" la cucina di Laura diventa strumento
di vendetta, un piatto da servire freddo. Dalla vendetta
all'amore, il sentimento che guida "Una mela al giorno", mentre
"A Sweet Story" è un delicato racconto sui dolci in casa
realizzati nella città di Tatuí, nello Stato di San Paolo, in
Brasile e "Il cammino delle due primule" una passeggiata durante
la quale si incontrano mille storie di uomini e di donne. Le
pellicole d'autore raccontate in cucina sono centrali
nell'intuizione de "Il cibo nel cinema di Aldo Fabrizi", mentre
in "C'era una volta il paese dei Lapacuse" un gruppo di amici si
trova a riscoprire la tradizione della biodiversità locale nel
pittoresco borgo di Piozzo, sulle colline della Langa
Monregalese.
Oltre ai cortometraggi in concorso, verrà proposta la visione
di quattro film internazionali. Quattro i film internazionali
fuori concorso proiettati nel Multisala Corallo: domani, dalle
16.30 "La mia vita da zucchina" di Claude Barras (Svizzera,
Francia, 2016), seguito dall'animazione-dibattito a cura di Art
33 e alle 20.30 "Urbano rurale orti in città" di Raffaele
Iardino e Diego D'Ambrosio.
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