(di Maria Grazia Marilotti)
Valorizzazione dei vitigni tipici
e autoctoni, delle micro zone di produzione, della ricchezza di
biodiversità, dell'unicità del territorio. E non solo. La
storica azienda Pala di Serdiana, acquisita dall'imprenditrice
italo canadese Lia Tolaini, alla guida della cantina senese di
Castelnuovo Berardenga, punta poi, come sottolinea all'ANSA
"sulla conservazione di un patrimonio di conoscenze, segreto
della bontà dei vini sardi, sostenuto da tecniche moderne e il
più possibile sostenibili".
"Mario Pala che nel 1950 la ha fondata, ha portato la cantina
a un livello di eccellenza internazionale - ha ricordato -
intendo proseguire su questo percorso, mettendo sempre più in
risalto il legame indissolubile tra i vini e il loro terroir".
Lia Tolaini guarda con grande interesse alle potenzialità di
Nuragus, Monica e Bovale, senza tralasciare i più noti cannonau
e vermentino, per rimarcare l'importanza delle specificità
territoriali, "tesori dell' enologia che permettono di
differenziarsi nel mercato internazionale", chiarisce
nell'annunciare un percorso di rinnovamento dell'azienda
vitivinicola di Serdiana, sia dei vigneti sia dell'accoglienza,
con la realizzazione di una nuova cantina immersa nel verde,
stanze per l'ospitalità e spazi per l'enoturismo.
"È fondamentale per noi offrire l'opportunità di poter
degustare i vini direttamente nel luogo di produzione.
Condurremo gli ospiti che giungono ogni parte del mondo alla
scoperta del territorio per immergersi nella cultura locale. Non
dimenticheranno le emozioni provate in un posto così magico. Ne
diventeranno ambasciatori". Amministratore delegato è stato
promosso Fabio Angius. Il nuovo corso punta sempre più a
guardare a un segmento richiesto dal mercato d'oltreoceano: vini
di alta gamma, espressione del territorio. Il primo nato è
Perlia, nuragus in purezza, omaggio alla nuova manager. "Un vino
cru che nasce da un micro vigneto - ha detto all'ANSA Lia
Tolaini - ho assaggiato il nuragus alcuni anni fa ed è stato
amore al primo sorso. Ne ho colto tutte le potenzialità, la vena
elegante e versatile, un vitigno capace di confrontarsi con i
bianchi blasonati del mondo è così è stato per Monica e Bovale",
ha aggiunto l'imprenditrice che da 20 anni distribuisce i vini
Pala sul mercato americano. Perlia sarà la punta di diamante
dello stand Pala al Vinitaly. Assaggiato in anteprima accanto ai
piatti di classe di Luigi Pomata, si presenta con un'importante
complessità e grande eleganza.
Allo studio c'è il top di gamma anche di Monica, Perloro. La
visione di Tolaini è legata anche al rispetto per l'ambiente
attraverso una coltivazione biologica e rispettosa dei cicli
naturali. L'accordo include anche l'acquisizione di Mora&Memo,
azienda vitivinicola lanciata da Elisabetta Pala nel 2011. "Sono
fiera di prendere in mano anche questo progetto e, insieme a mia
figlia Ali e spero, in futuro, a mia nipote Chloé, continuare a
promuovere le donne come leader, specialmente nel settore
vinicolo. Sono rimasta affascinata dalle figure femminili
storiche di spicco di questa terra, a partire da Eleonora
d'Arborea. La loro eredità è una testimonianza della resilienza
e della forza, il loro impatto continua a essere rilevante nella
lotta per l'uguaglianza. Raccontare le loro storie non solo
rende loro omaggio, ma ispira anche le generazioni future.
Viaggeranno assieme ai nostri vini".
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