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Lia Tolaini guida la cantina Pala, 'legame tra vini e terroir'

Lia Tolaini guida la cantina Pala, 'legame tra vini e terroir'

Tra tradizione e innovazione arrivano nuove etichette

SERDIANA, 06 febbraio 2025, 10:05

Redazione ANSA

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(di Maria Grazia Marilotti) Valorizzazione dei vitigni tipici e autoctoni, delle micro zone di produzione, della ricchezza di biodiversità, dell'unicità del territorio. E non solo. La storica azienda Pala di Serdiana, acquisita dall'imprenditrice italo canadese Lia Tolaini, alla guida della cantina senese di Castelnuovo Berardenga, punta poi, come sottolinea all'ANSA "sulla conservazione di un patrimonio di conoscenze, segreto della bontà dei vini sardi, sostenuto da tecniche moderne e il più possibile sostenibili".
    "Mario Pala che nel 1950 la ha fondata, ha portato la cantina a un livello di eccellenza internazionale - ha ricordato - intendo proseguire su questo percorso, mettendo sempre più in risalto il legame indissolubile tra i vini e il loro terroir".
    Lia Tolaini guarda con grande interesse alle potenzialità di Nuragus, Monica e Bovale, senza tralasciare i più noti cannonau e vermentino, per rimarcare l'importanza delle specificità territoriali, "tesori dell' enologia che permettono di differenziarsi nel mercato internazionale", chiarisce nell'annunciare un percorso di rinnovamento dell'azienda vitivinicola di Serdiana, sia dei vigneti sia dell'accoglienza, con la realizzazione di una nuova cantina immersa nel verde, stanze per l'ospitalità e spazi per l'enoturismo.
    "È fondamentale per noi offrire l'opportunità di poter degustare i vini direttamente nel luogo di produzione.
    Condurremo gli ospiti che giungono ogni parte del mondo alla scoperta del territorio per immergersi nella cultura locale. Non dimenticheranno le emozioni provate in un posto così magico. Ne diventeranno ambasciatori". Amministratore delegato è stato promosso Fabio Angius. Il nuovo corso punta sempre più a guardare a un segmento richiesto dal mercato d'oltreoceano: vini di alta gamma, espressione del territorio. Il primo nato è Perlia, nuragus in purezza, omaggio alla nuova manager. "Un vino cru che nasce da un micro vigneto - ha detto all'ANSA Lia Tolaini - ho assaggiato il nuragus alcuni anni fa ed è stato amore al primo sorso. Ne ho colto tutte le potenzialità, la vena elegante e versatile, un vitigno capace di confrontarsi con i bianchi blasonati del mondo è così è stato per Monica e Bovale", ha aggiunto l'imprenditrice che da 20 anni distribuisce i vini Pala sul mercato americano. Perlia sarà la punta di diamante dello stand Pala al Vinitaly. Assaggiato in anteprima accanto ai piatti di classe di Luigi Pomata, si presenta con un'importante complessità e grande eleganza.
    Allo studio c'è il top di gamma anche di Monica, Perloro. La visione di Tolaini è legata anche al rispetto per l'ambiente attraverso una coltivazione biologica e rispettosa dei cicli naturali. L'accordo include anche l'acquisizione di Mora&Memo, azienda vitivinicola lanciata da Elisabetta Pala nel 2011. "Sono fiera di prendere in mano anche questo progetto e, insieme a mia figlia Ali e spero, in futuro, a mia nipote Chloé, continuare a promuovere le donne come leader, specialmente nel settore vinicolo. Sono rimasta affascinata dalle figure femminili storiche di spicco di questa terra, a partire da Eleonora d'Arborea. La loro eredità è una testimonianza della resilienza e della forza, il loro impatto continua a essere rilevante nella lotta per l'uguaglianza. Raccontare le loro storie non solo rende loro omaggio, ma ispira anche le generazioni future.
    Viaggeranno assieme ai nostri vini".
   

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