L'Irlanda potrebbe fare
dietrofront sulle etichette a vino e alcolici legate ai rischi
per la salute. A spiegarlo sull'edizione odierna del quotidiano
è il Sole 24 Ore che fa riferimento alla possibilità del
dietrofront annunciata dal governo di Dublino lo scorso 2 maggio
e riportata sui media locali e sul sito di Politico.
Nel 2023 l'Irlanda ha introdotto l'obbligo di etichettatura
per gli alcolici di alert per il cancro e di altri rischi per la
salute, come il consumo in gravidanza, oltre a elencare gli
ingredienti e il contenuto nutrizionale. L'applicazione è
prevista a partire dal maggio 2026. Ma, parlando alla Camera
Bassa, il ministro degli Esteri e del Commercio Simon Harris ha
spiegato che il timing per l'attuazione delle misure è "oggetto
di riflessione". "Penso che questo (il termine del maggio 2026,
ndr.) sia un aspetto che dobbiamo prendere in considerazione",
ha sottolineato Harris legando l'emergere della nuova linea
all'incertezza economica causata dall'imposizione dei dazi da
parte di Donald Trump. Il possibile dietrofront avrebbe ricadute
anche europee quindi che andrebbe a impattare su un contenzioso,
quello sull'etichettatura, che vede l'Italia da tempo sulla
sponda opposta a quella irlandese.
"Le notizie che arrivano dall'Irlanda fanno ben sperare e
dimostrano il nuovo corso dell'Europa e della capacità
dell'Italia di interloquire con i Paesi membri", ha sottolineato
il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle
Foreste Francesco Lollobrigida al Sole 24 Ore.
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