Dalla riflessione sul corpo di Tracey Emin all'occhio indagatore di Richard Avedon, e poi ancora i fiori nella storia dell'arte e il movimento giapponese degli Shinhanga: sono alcune delle mostre della settimana.
FIRENZE - Corpo, desiderio, amore e sacrificio: sono i temi al centro della mostra "Sex and solitude" di Tracey Emin, ospitata dal 16 marzo al 20 luglio a Palazzo Strozzi. A cura di Arturo Galansino, l'esposizione (la più grande mai realizzata in Italia dedicata a una delle artiste britanniche contemporanee più famose e influenti) riunisce oltre 60 opere per indagare la poliedrica attività di Emin che spazia tra pittura, disegno, video, fotografia e scultura, sperimentando tecniche e materiali come il ricamo, il bronzo e il neon.
ROMA - Dal 12 marzo al 17 maggio Richard Avedon è protagonista alla Gagosian Gallery con la mostra "Italian Days". Nel percorso figurano oltre 20 fotografie scattate da Avedon per le strade di Roma, della Sicilia e di Venezia - 18 delle quali della serie Italy (1946-48), presentata qui per la prima volta nella sua interezza - messe in relazione con ritratti di figure iconiche che incarnano il suo stile distintivo. Esposte anche alcune immagini di una serie del 1946, che ritraggono Zazi, una performer di strada romana. Dal 13 marzo al 15 giugno ai Musei di San Salvatore in Lauro la mostra "Gli Shinhanga. Una Rivoluzione nelle Stampe Giapponesi", curata da Paola Scrolavezza in collaborazione con Fusako Yoshinaga, che racconta appunto il movimento Shinhanga, letteralmente la nuova xilografia, sviluppatosi in Giappone a partire dal 1916, per prendere le distanze dalla corrente ukiyoe, predominante fino ad allora. Esposte per l'occasione più di 120 opere originali di alcuni dei più celebri maestri Shinhanga, tra cui Itō Shinsui, Kawase Hasui e Hashiguchi Goyō, oltre a preziosi kimono, fotografie storiche e oggetti d'arredo. Al Museo Fondazione Venanzo Crocetti, la mostra "I'm back" di Emanuele Parmegiani a cura di Alberto Dambruoso. Allestita dal 12 al 19 marzo, la personale presenta l'ultima produzione dell'artista.
PERUGIA - Alla Galleria Nazionale dell'Umbria dal 15 marzo al 15 giugno la mostra "Fratello Sole, Sorella Luna. La Natura nell'Arte tra Beato Angelico, Leonardo e Corot", in occasione dell'ottavo centenario dalla composizione del Cantico delle Creature di san Francesco d'Assisi. Curata da Costantino D'Orazio, Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi, la mostra accoglie oltre 80 opere, tra dipinti, disegni, incisioni, sculture e volumi a stampa di alcuni tra gli artisti più celebri della storia dell'arte italiana ed europea, tra cui Paolo Uccello, Jan van Eyck, Beato Angelico, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Leon Battista Alberti, Albrecht Dürer, Lorenzo Lotto, Annibale Carracci, Nicolas Poussin, Giambattista Piranesi, Jean-Baptiste Camille Corot.
MAMIANO DI TRAVERSETOLO - Le Ortensie di Segantini, Longoni e Fornara, le Dalie di Previati e Donghi, l'esplosiva Flora magica di Depero e i mazzi ipnotici di fiordalisi, papaveri e margherite di Casorati, il Gladiolo fulminato di de Pisis e i Crisantemi di de Chirico e Cremona. Sono solo alcuni dei 150 capolavori che compongono la mostra "Flora. L'incanto dei fiori nell'arte italiana dal Novecento a oggi" è in programma dal 15 marzo al 29 giugno alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca. La mostra, curata da Daniela Ferrari e Stefano Roffi, spazia dal Simbolismo all'arte contemporanea indagando il ruolo che il fiore ha avuto nelle opere e nella ricerca di alcuni dei più grandi maestri italiani.
VENEZIA - Si intitola "Arte salvata. Capolavori oltre la guerra dal MuMa di Le Havre" la mostra in programma a M9 Museo del '900 dal 15 marzo al 31 agosto, pensata nell'ambito delle celebrazioni per l'ottantesimo anniversario dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che rase al suolo nel settembre 1944 la città di Le Havre, poi ricostruita attorno al suo museo, il Museo d'Arte Moderna André Malraux (MuMa). Curata da Marianne Mathieu e Geraldine Lefebvre, l'esposizione riunisce più di 50 capolavori pittorici, databili tra Ottocento e primo Novecento, miracolosamente sopravvissuti ai bombardamenti, firmati da artisti di primo piano tra i quali Renoir, Monet, Sisley, Gauguin, Dufy, Marquet, Boudin e Braque.
L'AQUILA - Dal 15 marzo al 5 aprile la Fondazione Giorgio de Marchis ospita "Làmbere" di Riccardo Chiodi, a cura di Emiliano Dante e Piotr Hanzelewicz: oltre alla produzione dell'ultimo anno di ricerca dell'artista, in esposizione anche alcune selezioni di lavori, dal 2012 in poi, che esplorano i diversi aspetti della relazione con chi o cosa è "altro".
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