Turismo open air: i dati sulle
prenotazioni nei campeggi e nei villaggi turistici in Italia
fanno sperare in un'altra buona stagione.
Lo annuncia Faita Federcamping illustrando i risultati
elaborati da HBenchmark, la piattaforma di Hospitality Data
Intelligence, sulla base delle prenotazioni giunte fino a oggi,
11 febbraio, per tutto il 2025, nelle imprese del turismo
all'aria aperta. Numeri che, rispetto allo stesso periodo
dell'anno scorso, vedono salire l'occupazione media delle
strutture sia al lago (+4,3%) che al mare (+12,5%).
Un trend che emerge con forza maggiore se si restringe il
campo agli ultimi 30 giorni, con le prenotazioni che registrano
un +26% per il lago e +21% per il mare. I periodi più
'gettonati' sono le festività pasquali e il trimestre
luglio-settembre per il lago, con una concentrazione di ospiti
tedeschi in concomitanza con i periodi di festività in vigore in
Germania. Al mare, invece, l'aumento più rilevante in termini di
occupazione delle strutture si concentra nel trimestre
giugno-agosto.
"Il turismo open air assume un ruolo sempre più importante
nel contesto nazionale, e i dati di proiezione del 2025 lo
confermano - dichiara Alberto Granzotto, presidente Faita
Federcamping - Il motivo risiede nel maggior interesse degli
ospiti per la nostra offerta, che diventa vincente quando è
attenta alla qualità del servizio, all'inclusione e alla
sostenibilità".
Sia sulle spiagge che lungo i laghi, la tipologia di alloggio
preferita è quella sulle piazzole (grazie anche all'espansione
del popolo dei camperisti), dove avviene la permanenza più lunga
(circa 13 giorni al lago e circa 14 giorni al mare), seguite
dalle tende/glamping (fra i 9,5 e i 10,5 giorni), e dai
bungalow/villette, dai caravan e dalle casette mobili, che si
attestano su una durata di circa 10 giorni.
Per quanto riguarda la provenienza degli ospiti, il 2025 vede
confermato finora lo storico bacino d'utenza: saldi al comando,
i turisti tedeschi, che rappresentano il 50,3% del totale delle
nazionalità per il lago e il 52,5% per il mare. Il secondo
mercato più rappresentativo varia nei due segmenti territoriali,
con una componente italiana piuttosto elevata al mare (25,4%) e
invece una presenza più significativa degli olandesi sul lago
(20%).
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