Filmati, 38 pannelli espositivi,
foto, documenti originali dell'epoca. È un viaggio nella
memoria, attraverso gli orrori del nazifascismo e delle leggi
razziali, la mostra '1938-1945. La persecuzione degli ebrei in
Italia. Documenti per una storia', inaugurata il 3 febbraio al
Castello Svevo di Bari e aperta fino al prossimo 16 febbraio.
L'iniziativa, in occasione dell'ottantesimo anniversario della
liberazione del campo di Auschwitz, rientra fra le iniziative
che il ministero dell'Interno ha realizzato nell'ambito del
Comitato di coordinamento per le celebrazioni del giorno della
memoria, istituito nella presidenza del Consiglio dei ministri.
All'inaugurazione erano presenti, fra gli altri, il prefetto di
Bari Francesco Russo, il viceministro della Giustizia Francesco
Paolo Sisto, la direttrice dell'Ipsaic Anna Gervasio e, in
collegamento, la presidente di Ucei, Noemi Di Segni.
Nelle sale del castello sono custoditi documenti e
testimonianze raccolti per 50 anni: ci sono riproduzioni di foto
e fumetti dell'epoca. E poi documenti fra i quali il primo
censimento degli ebrei nel 1938, le tavole genealogiche per la
"definizione razziale di appartenente alla razza ebraica o
ariana", le norme in difesa della razza ariana emanate nel 1938
con tutti i divieti per i cittadini ebrei e la prima pagina del
regio decreto del 17 novembre 1938, il testo principale della
normativa persecutoria. Nelle teche sono custoditi inoltre gli
elementi della documentazione di Flaminio Coen, ebreo fascista
di Bari.
Il capoluogo pugliese è stato scelto per "l'importante ruolo
svolto dalla Puglia, immediatamente dopo la liberazione dei
perseguitati ebrei, come luogo di accoglienza e di temporanea
permanenza dei profughi". L'iniziativa è organizzata dalla
Direzione centrale degli affari dei culti del ministero
dell'Interno e della Prefettura di Bari, in collaborazione con
il Centro di documentazione ebraica contemporanea e il ministero
della Cultura. La mostra sarà completata da iniziative di
formazione e giornate di studio per gli studenti e da eventi
culturali collaterali, come proiezioni di film e concerti.
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