Dalle 'bambocciate' ai
bozzetti del Carnevale di Viareggio, quattro secoli di satira
illustrata. E' la mostra a cura di Roberta Martinelli e Walter
Veltroni, da oggi all'11 maggio ospitata alla Galleria d'arte
moderna e contemporanea Lorenzo Viani di Viareggio (Lucca), alla
vigilia del primo corso del celebre Carnevale. L'esposizione,
dal titolo 'Secoli di satira', è un viaggio introdotto e
inquadrato da un percorso che contestualizza espressioni
satiriche dal Seicento all'Ottocento e che poi svela e racconta
la satira politica dei carri allegorici del Carnevale viareggino
dagli anni Sessanta al Duemila.
Correva appunto il 1960 quando Silvano Avanzini, geniale
artista della cartapesta, ruppe ogni remora e
caricaturò chi deteneva le sorti nel mondo, interpretando una
forte esigenza di pace, facendo salire sul carro Eisenhower,
Krusciov, de Gaulle e Macmillan. L'anno successivo Arnaldo
Galli, creativo mago della cartapesta, raffigurò Amintore
Fanfani, capo del governo italiano, intento a trainare un
carretto in cui svendeva disoccupati per pochi centesimi. Una
nuova generazione di artisti abbandonava così la costruzione di
carri scenografici e sognatori per attingere a piene mani
dall'attualità dissacrando il potere e chi lo rappresentava.
Da allora ci sono passati tutti: da Andreotti a Berlinguer e a
Moro, da Craxi a Spadolini, da Pertini a Berlusconi, oltre ai
leader delle grandi potenze mondiali. Nel suo modo di raccontare
la contemporaneità, attraverso l'allegorico, il grottesco, il
satirico, l'umoristico, il Carnevale di Viareggio ha visto la
satira, politica per lo più, come fil rouge delle scelte
tematiche dei suoi artisti, in particolare dagli anni Sessanta.
In mostra ci sono una selezione di bozzetti per i carri
allegorici. E poi plastici, sculture, elementi originali in
cartapesta, documenti, filmati: valorizzando i materiali
conservati all'Archivio storico del Museo del Carnevale in
Cittadella, l'esposizione focalizza la storia
dell'interpretazione di grandi avvenimenti, temi e personaggi
italiani che hanno fatto gli artisti della cartapesta. A
introdurre ed inquadrare il fenomeno della satira e l'evoluzione
dei suoi linguaggi dal Seicento all'Ottocento una selezione di
opere provenienti da musei e collezioni private italiane come le
raffigurazioni grottesche di nani e animali del pittore Faustino
Bocchi, le incisioni dell'artista inglese William Hogarth che
stigmatizza con ferocia la corruzione politica dell'Inghilterra
del Settecento, le stampe satiriche contro Napoleone e contro
Garibaldi.
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