"Dopo poche folgoranti quanto
semplici battute di dialogo mi sono sentito agguantare per
l'anima e il basso ventre e quella sensazione non mi ha mollato
più fino alla parola fine." E' lo stato d'animo che ha spinto
Moni Ovadia a dirigere la commedia "Nota stonata", in scena dal
25 al 27 novembre al Teatro Dehon di Bologna. Un moderno
"kammerspiel" che verte sui temi attualissimi della
responsabilità individuale e della persistenza della memoria,
portato sulla scena da Giuseppe Pambieri e Carlo Greco,
protagonisti in uno spettacolo "evocativo e intimistico".
Scritta dallo sceneggiatore e drammaturgo francese Didier Caron,
"Nota Stonata" è un vortice crescente di azioni e parole
impreviste che invade il palcoscenico, adibito a camerino del
direttore d'orchestra di fama internazionale Hans Peter Miller,
interpretato da Carlo Greco. Alla fine di un suo concerto a
Ginevra, durante i primi anni Novanta, bussa alla porta un
ammiratore, Lèon Dinkel (Giuseppe Pambieri) invadente mentre
avanza richieste da fan sempre più assurde e pretenziose. Da
questo momento in poi si assisterà a colpi di scena che
porteranno al misterioso finale, in un mondo trasversale, dove
musica e teatro s'incontrano per dar vita a quella nota fuori
dal coro, la nota stonata che ha il potere di spazzare via le
apparenze e svelare una realtà sconosciuta e più profonda. La
sensibilità artistica del duo Pambieri-Greco riuscirà a rendere
unico uno spettacolo importante ed enigmatico, grazie alla
sintonia che li lega sul palco, dando vita a due personaggi che
rappresentano i poli opposti dell'essere umano.
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