Nell'ottica di "abitare la città" e percorrere i suoi luoghi e il suo patrimonio artistico, il 26 settembre alle 20.30 la Chiesa di Santa Cristina della Fondazza il Festival Respighi Bologna, inaugurato ieri con grande successo, ospiterà gli archi del Quartetto Guadagnini in un ideale dialogo generazionale con un pianista come Louis Lortie.
Premio Piero Farulli il primo e Premio Busoni il secondo, l'ensemble proporrà tre rarità del repertorio come i Quintetti per archi e pianoforte di Ottorino Respighi, Ermanno Wolf-Ferrari e Aleksandr Borodin.
L'appuntamento dedicato alla musica da camera di questa prima edizione edizione del Festival Respighi (l'anno scorso vi fu una sorta di edizione di prova della manifestazione ideata da Maurizio Scardovi) è particolarmente prezioso per due motivi: innanzitutto perché sarà un dialogo fra differenti generazioni fra gli archi del Quartetto Guadagnini e un pianista all'apice di una carriera internazionale, come Louis Lortie. È poi la scelta del programma ad offrire un'occasione di ascolto unica: quella cioè di accostare tre rarità di un repertorio già molto rarefatto come quello del quintetto di archi e pianoforte, sorta di terra di frontiera fra i due mattatori della cameristica, il quartetto d'archi appunto e la tastiera. Apre il Quintetto in do minore di Borodin, tutto pervaso d'amore per la futura sposa, composto proprio durante una vacanza in Italia; segue un giovane Respighi, di rientro dalla Russia e fresco di studi martucciani, e infine Wolf-Ferrari, ossia un profluvio di lirismo italiano, ma con lo sguardo a Brahms e a Schumann.
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