La procura di Modena ha indagato un ufficiale dell'Accademia militare per violenza privata, stalking, minaccia o ingiuria a un inferiore. Secondo l'accusa il tenente colonnello Giampaolo Cati, 45 anni, avrebbe sottoposto alcuni palafranieri delle scuderie, sia donne che uomini, ad atti punitivi e umilianti, come per esempio lavare frequentemente i genitali dei cavalli.
I fatti risalgono a due anni fa: la magistratura ordinaria, che ha chiuso le indagini, si è attivata su segnalazione di quella militare di Verona. Sono contestate frasi sessiste ed episodi di body shaming da parte dello stesso ufficiale.
L'ufficiale indagato risulta ancora operativo all'interno dell'Accademia di Modena, ma è stato trasferito ad altra mansione, sempre nell'ambito dello Stato Maggiore dell'Accademia.
A segnalare i presunti episodi è stato il generale, comandante dell'Accademia, Davide Scalabrin, che ha raccolto internamente all'Accademia stessa le segnalazioni.
Pm: molestie continue alle donne
Molestie continue al personale femminile, con battute a sfondo sessuale, commenti sull'aspetto fisico o racconti sulle sue esperienze. E' uno dei comportamenti contestati al tenente colonnello Giampaolo Cati, 45 anni, all'epoca dei fatti capo del centro ippico militare dell'Accademia di Modena, accusato dalla Procura di stalking ai danni di 11 militari, sette uomini e quattro donne, di violenza privata, fatti commessi tra il 2019 e il 2021 con abuso dei poteri e di autorità, oltre che di minaccia ai propri inferiori.
L'ufficiale, difeso dagli avvocati Guido Sola e Francesca Romana Pellegrini, ha ricevuto un avviso di fine indagine, atto che di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, firmato dal pm Francesca Graziano. Le presunte vittime avevano presentato denuncia. Otto di loro sono assistite dall'avvocato Massimo Strampelli, che aveva già seguito il caso di 'nonnismo' denunciato all'Aeronautica di Latina, subito dall'ex allieva ufficiale Giulia Schiff, da lui assistita.
Le minacce dell'ufficiale: 'Io distruggo'
"Tu non sai di cosa sono capace, io se voglio una persona la faccio impazzire fino al congedo, se voglio fare male ad una persona la distruggo attaccandomi al collo senza dargli respiro, non la lascio più fin quando non l'ho distrutto. Sarei capace di inventarmi qualsiasi cosa sul suo conto anche personale pur di distruggere lui e la sua famiglia". Parole che avrebbe pronunciato l'ufficiale Giampaolo Cati, tenente colonnello in servizio all'Accademia militare di Modena, indagato anche per minaccia e ingiuria ad un proprio inferiore nell'inchiesta del pm Francesca Graziano. Tra le offese, anche riferimenti all'aspetto fisico e al peso delle donne in servizio, minacce di far trasferire le persone.
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