Charlie Chaplin disse che era "la
più grande che mai vista", Lee Strasberg (il fondatore
dell'Actors Studio) l'ha descritta come "la migliore attrice di
tutti i tempi": si parla di Eleonora Duse, l'attrice nata nel
1858 a Vigevano e morta nel 1924 a Pittsburgh, alla quale Sonia
Bergamasco ha dedicato, a 100 anni dalla morte, il film "Duse,
The Greatest" che verrà presentato al Cinema Modernissimo di
Bologna il 5 febbraio alle 20, presente la regista e attrice
milanese.
Sonia Bergamasco accompagna lo spettatore in
un'investigazione sull'attrice che ha cambiato il mestiere
dell'attore per sempre: infatti, dopo aver compreso quali erano
le potenzialità del cinema, Eleonora Duse ne diffidò. Le sole
immagini in movimento che rimangono di lei sono quelle del film
Cenene di Febo Mari, risalente al 1916. La memoria della sua
arte teatrale, però, è stata tramandata e Sonia Bergamasco ne ha
catturato gli ultimi suoi bagliori. Tra i materiali d'archivio
utilizzati ci sono diverse interviste, come quella di Luchino
Visconti o di Elle Burstyn, allieva di Lee Strasbetg.
Il film, presentato in anteprima mondiale alla Festa del
Cinema id Roma, è un viaggio nel tempo, nonché un autoritratto
discreto e un'indagine affascinante sul mestiere dell'attore.
"Come una detective mi sono messa sulle tracce di Eleonora Duse,
attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni
successive - scrive Sonia Bergamasco - Al centro di
quest'indagine è il corpo dell'attrice, il suo labirinto. E
seguendo il percorso della Duse, artista simbolo, e grande
'assente', Duse, The Greatest vuole fare luce sul mestiere
dell'attrice oggi: che cos'è diventato, qual è il suo spazio
nell'immaginario collettivo".
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