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'Gramsci gay' al Teatro delle Moline di Bologna

'Gramsci gay' al Teatro delle Moline di Bologna

Dal 12 febbraio con Mauro Lamantia e la regia di Matteo Gatta

BOLOGNA, 11 febbraio 2025, 13:51

Redazione ANSA

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La notte del 10 novembre 2019 fu deturpato un murales raffigurante il volto di Antonio Gramsci sul muro del carcere di Turi, dove il filosofo e intellettuale trascorse cinque dei suoi dieci anni di prigionia scrivendo gran parte della sua opera più nota, Quaderni dal Carcere. Una mano scrisse "Gay" sulla sua fronte con l'acrilico rosso. A partire da questo fatto e dal confronto con l'eredità di Gramsci, il drammaturgo Iacopo Gardelli, il regista Matteo Gatta e l'attore Mauro Lamantia hanno creato un monologo in due quadri, "Gramsci Gay", una riflessione sull'attuale scollamento fra le generazioni più giovani e la politica, in scena dal 12 al 16 febbraio al Teatro delle Moline di Bologna.
    Lo spettacolo, nella prima parte, è ambientato nel 1920 e racconta di un giovane Gramsci alle prese con le arringhe rivolte agli operai torinesi, mentre il secondo quadro prende vita ai giorni nostri e vede protagonista Nino Russo, il vandalo del murales, colto in flagrante e condotto in commissariato per un interrogatorio molto diverso da quello che si aspetta.
    "Con Nino abbiamo fatto esplodere la lingua - scrive Gardelli - da quella misurata e aguzza di Gramsci, a quella imprecisa e colorata di Nino, impastata di dialetto, imprecazioni e luoghi comuni. Un'improvvisazione dopo l'altra, ho visto Nino nascere da Mauro, ho ascoltato e registrato la sua lingua, l'ho stimolata assieme a Matteo. L'abbiamo messa sotto pressione, usando lo stratagemma kafkiano dell'interrogatorio infinito".
   
   

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