Reduce dal debutto alla
Kammermusik Basel, il Quartetto Werther debutta nel cartellone
di Musica Insieme a Bologna (in sostituzione dell'annunciato
EsTrio) tracciando un'ideale storia del quartetto per archi e
pianoforte, dai primi capolavori mozartiani all'omaggio del
rumeno George Enescu al maestro Gabriel Fauré, per concludere
con il Quartetto Op. 3 di Mendelssohn. Il concerto avrà luogo,
come di consueto, all'Auditorium Manzoni il 17 marzo con inizio
alle 20,30.
Fondato nel 2016, il Quartetto Werther è considerato una tra
le formazioni cameristiche più promettenti del panorama
internazionale e uno dei rari quartetti con pianoforte stabili
in Europa: "Pensare di suonare nel teatro dove abbiamo ascoltato
i più grandi musicisti al mondo è a dir poco elettrizzante; -
raccontano gli artisti dell'ensemble - al pubblico bolognese ci
piacerebbe trasmettere l'amore che abbiamo per la musica da
camera, ma anche raccontare dei compositori e un po' di noi, per
condividere storie con chi ascolta". Il suo nome è un omaggio a
Goethe e Brahms, che nel comporre il suo ultimo Quartetto con
pianoforte si è ispirato alla figura del "giovane Werther". Il
complesso è già stato insignito di importanti riconoscimenti
come il Premio "Abbiati"- Premio "Farulli" 2020 dedicato al
miglior giovane ensemble, e il Premio del Presidente della
Repubblica alla memoria di Giuseppe Sinopoli. Il programma verrà
aperto dal Quartetto N. 2 in mi bemolle maggiore KV 493 di
Mozart, pubblicato nel 1784, al quale seguirà il Quartetto N. 2
in re minore Op. 30 di George Enescu, composto tra il 1943 e il
1944: nonostante il brano sia nato in uno dei momenti più bui
della seconda guerra mondiale per la Romania, questa pagina
musicale non sembra riflettere il peso della tragedia, ma
presenta squarci di grande lirismo. In conclusione di serata, il
giovanile Quartetto in si minore Op. 3 di Felix Mendelssohn,
omaggio sia all'esempio mozartiano che a Wolfgang von Goethe,
intimo amico della famiglia del compositore.
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