Raggiunto dagli insulti lanciati
dagli spalti e sul campo, persino minacce di morte, e temendo
per la propria incolumità ha chiamato i Carabinieri.
Protagonista della vicenda - andata in scena domenica scorsa nel
Riminese durante una partita del campionato di calcio Under14
provinciale - un giovanissimo arbitro, appena 16enne, di poco
più grande dei giocatori in campo. A riportare i fatti è la
stampa locale alla luce del verdetto del giudice sportivo che ha
ricostruito - emettendo le dovute sanzioni - quanto accaduto
nella sfida tra la Riccione Calcio 1926 e gli ospiti del
Rivazzurra Calcio.
Secondo quanto appurato dallo stesso giudice l'allenatore,
alcuni giocatori e sostenitori del Rivazzurra, si sarebbero
resi responsabili di "reiterate offese, con insulti e oscenità
gravi ed irriferibili lesivi non solo della dignità del
direttore di gara, ma anche foriere di timore" tanto da spingere
l'arbitro a richiedere l'intervento dell'Arma. In particolare,
viene riportato dai giornali riminesi che citano il
provvedimento del giudice, al termine della partita l'allenatore
del Rivazzurra, espulso durante l'incontro, "non solo si
rifiutava di salutare rispondendo all'offerta di mano del
giovanissimo direttore di gara ma proseguiva in vivaci ed
eccessive proteste", ingiuriandolo "gravemente" con espressioni
riferite anche ai suoi familiari. A dare manforte
all'allenatore, poi, si sarebbero aggiunti anche alcuni altri
giocatori del Rivazzurra ed alcuni tifosi: da questi ultimi,
sempre secondo il giudice, sarebbero arrivate anche "minacce di
morte". A mettere fine all'episodio l'arrivo, al campo sportivo,
dei carabinieri.
A seguito dei comportamenti emersi durante la sfida il
giudice sportivo ha emesso una multa di 800 euro nei confronti
del Rivazzurra Calcio, mentre all'allenatore è stata comminata
una squalifica di 10 gare. Squalifica per tre gare, ancora, a
due giocatori del Rivazzurra e per una gara a un terzo
giocatore del Rivazzurra e a uno del Riccione 1926.
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