BOLOGNA, 11 APR - Un monile in vetro, raffigurante una maschera teatrale, sfuggito dal braccialetto indossato da una spettatrice e ora ritrovato. Una scena di vita quotidiana da una storia datata duemila anni che torna a vivere. A riportarla alla luce le ultime attività di scavo che hanno permesso di riconsegnare alla collettività nella sua interezza il Teatro romano della città di Claterna, nel Bolognese, un monumento che testimonia l'antico splendore e il ruolo strategico ricoperto dal centro sin dal II secolo a.C. in termini commerciali e in quanto a rapporti privilegiati con Roma. Per il sito il ministero della Cultura ha predisposto un nuovo stanziamento da 2,2 milioni e per il triennio 2025-2027, tra i quali altri 600mila euro per il restauro, la valorizzazione e il riutilizzo del Teatro. Questa mattina il punto a Ozzano dell'Emilia alla presenza del Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, del sindaco Luca Lelli e della Soprintendente Abap Città Metropolitana di Bologna, Francesca Tomba.
Insieme al foro, alle strade, alla Domus dei Mosaici e agli impianti termali, a una ricca collezione di monete in argento e bronzo e a gemme colorate dedicate a varie divinità, per peculiarità e bellezza, il Teatro si annovera tra i tesori riemersi finora grazie all'impegno economico del Ministero della Cultura e al lavoro svolto dalla Soprintendenza di Bologna. Un simbolo della ricchezza custodita dal territorio situato lungo la via Emilia, tra Bologna e Imola.
"Il sito di Claterna non smette di stupirci e chissà quante sorprese riserva ancora - ha affermato la sottosegretaria Lucia Borgonzoni - Nuovi fondi in arrivo tra quest'anno e il 2027 per complessivi 2 milioni e 200 mila euro ci permetteranno di restituire alla comunità un luogo ricco di memoria e di realizzare progetti pensati per far sì che il pubblico sia sempre più coinvolto: l'obiettivo è quello di ospitare nel Teatro spettacoli dal vivo a partire già dall'estate 2027 anche mediante l'utilizzo di strutture removibili in legno".
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