BOLOGNA, 11 APR - Giunto alla sua 43/a edizione il Bellaria Film Festival, guarda, con decisione al mondo femminile. La kermesse cinematografica, in programma nella cittadina romagnola dal 7 all'11 maggio prossimo - e presentata in Regione a Bologna - celebrerà le autrici del cinema indipendente italiano con la retrospettiva 'Le avventurose' e con il 'Premio Speciale Bff43 - I film che liberano la testa' assegnato alla regista Maura Delpero per 'Vermiglio', opera premiata con il 'Leone d'Argento' a Venezia e candidata a 14 'David di Donatello.
Il titolo scelto per questo 2025, è 'Una marea risale gentile', e rimanda, secondo gli organizzatori, a "una gentilezza che non è arrendevole, ma radicale: la forza quieta di chi risale la corrente con determinazione, senza rinunciare alla cura, allo sguardo sensibile e alla complessità".
E questa gentilezza, passerà attraverso il lavoro di registe come Alissa Jung, che porterà a Bellaria l'anteprima italiana di 'Paternal leave'; Léonor Serraille, con la prima italiana di Ari che aprirà il Festival; Rebecca Lenkiewicz con 'Hot Milk' che lo chiuderà. Attraverso una retrospettiva sulle registe premiate nel corso degli anni dal Bff dal titolo 'Le avventurose' realizzata dall'Archivio del cinema indipendente italiano. Senza dimenticare la presenza femminile nei concorsi che contraddistinguono il Festival: Casa Rossa internazionale e nazionale, il Concorso Gabbiano, il Concorso 3 minuti a tema fisso.
"Siamo orgogliosi di sostenere questo Festival da sempre attento ai nuovi linguaggi cinematografici - osserva l'assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni -: la scelta di valorizzare le storie al femminile, di dare spazio allo sguardo delle donne, in un anno contrassegnato da troppi episodi di violenza sui loro corpi, è per noi un atto concreto verso quel necessario cambiamento culturale che è al centro delle politiche regionali. Bene, quindi, che una delle manifestazioni più longeve d'Italia abbia deciso di rappresentare in modo non retorico il femminile nel cinema", chiosa Allegni.
"I festival - racconta la direttrice artistica, Daniela Persico - sono piccole utopie: per questo ho immaginato come potesse essere il mondo alla rovescia. Un festival con il 70% dei film realizzati da registe donne? Un festival che dia spazio ai giovanissimi e a chi racconta altre comunità e altre sensibilità? Oggi è possibile, anzi è quello di cui abbiamo bisogno in un mondo sempre più segnato dai muri dell'incomprensione".
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