(ANSAmed) - ATHENS, 17 DIC - Negli affollati 'hotspot' sulle
isole greche la situazione della salute mentale dei migranti
ospitati è drammatica, denuncia in un rapporto l'Ong umanitaria
International Rescue Committee (IRC).
Sono trascorsi quasi cinque anni dal picco della crisi dei
rifugiati e dalla fondazione dei campi di accoglienza e
riconoscimento (RIC) finanziati dell'Unione europea, noti anche
come 'hotspot', sulle isole greche, eppure - ricorda il rapporto
- quasi 15.000 persone sono ancora bloccate in questi campi.
Si tratta di persone "sopravvissute a lunghi e pericolosi
viaggi per arrivare in Europa" e che si sono trovate
intrappolate per mesi o anni in accampamenti "pericolosamente
sovraffollati" con "condizioni di vita disumane".
Di recente, scrive IRC, per circa 7.000 migranti e rifugiati
presenti sull'isola di Lesbo la situazione è peggiorata
ulteriormente dallo scorso settembre, da quando il famigerato
Camp Moria è stato distrutto da una serie di incendi.
Un nuovo accampamento provvisorio è stato allestito nella
zona di Kara Tepe, vicino alla costa: un sito che è stato
criticato dalle Ong umanitarie, dai media e dal partito greco
Syriza, che ritengono che i rifugiati ospitati siano
completamente esposti agli elementi.
Si sono già verificati tre allagamenti e si sono viste scene
di famiglie che attraversano a piedi pozze di acqua sporca e
fango nell'ultimo fine settimana, con alcune tende spazzate via
dal maltempo invernale, che hanno impietosamente esposto la
fragilità del sito di Kara Tepe.
Se si tiene conto anche della minaccia del Covid-19, è facile
capire perché quello della salute mentale sia diventato un
problema grave per queste migliaia di persone, che includono
molti bambini piccoli e altri gruppi di persone vulnerabili.
Fra i punti-chiave, il rapporto di 39 pagine di IRC -
intitolato 'Cruelty of Containment' (Crudeltà della detenzione)
- rileva come almeno tre persone su quattro assistite dall'Ong
attraverso il suo programma di aiuto mentale nelle tre isole
greche mostrino sintomi di difficoltà a dormire, depressione e
ansia; tre persone su cinque mostrino sintomi di Disturbo
post-traumatico da stress (Dpts) e uno su cinque addirittura
sintomi psicotici e atti di autolesionismo. Un rifugiato su tre,
inoltre, pensa al suicidio e uno su cinque ha provato almeno una
volta a uccidersi.
"C'è una drammatica impennata nel numero di persone che
presenta disturbi psichici, passate dal 14% al 24 %", si legge
nel rapporto di IRC, secondo il quale i casi di Dpts sono
arrivati da quasi la metà (47%) a quasi due su tre (63%) e i
casi di autolesionismo al 66%".
I dati sono stati raccolti fra 904 persone assistite dal
programma di salute mentale di IRC fra i rifugiati delle isole
egee di Lebo, Chio e Samo e sono corroborati da testimoniante e
interviste. Il rapport chiede quindi che si agisca
immediatamente per alleviare le condizioni dei campi.
Fra i molti episodi raccontati da testimoni e citati nel
rapporto, ce n'è uno di una ragazza di 16 anni dell'Afghanistan
ospite a Moria dallo scorso agosto, che riassume il clima che si
respira in questi campi: "Non potevamo lasciare (il campi di)
Moria per andare sulla spiaggia e neanche per metterci sotto
agli alberi. (Durante il lockdown) eravamo bloccati all'interno
del campo e non potevamo uscire senza permesso. Io ero
preoccupata, ma la mia mamma era molto stressata. Piangeva
continuamente. Aveva problemi di salute e aveva veramente paura
del Covid. Non poteva usare le latrine (comuni) perché erano
luride e non potevamo neanche avere del sapone per lavarci le
mani".
Due anni fa, nel settembre 2018, IRC aveva già pubblicato un
rapporto dal titolo 'Unprotected, Unsupported, Uncertain' (Senza
protezione, senza aiuti, senza certezze), che metteva a nudo
tutte le manchevolezze delle politiche sull'asilo e
l'immigrazione dell'Unione europea e il loro effetto deleterio
sulla salute mentale dei richiedenti asilo che vivevano nel
Campo di Moria sull'isola di Lesbo. Da allora, rileva il nuovo
rapporto, la situazione non solo non è migliorata in alcun modo,
ma è anzi peggiorata.
Referimenti:
- Il testo integrale del rapporto IRC è disponibile:
https://www.rescue-uk.org/sites/default/files/document/2389/crue
ltyofcontainmentreport.pdf
- IRC ha diffuso anche un video, intitolato "Courage to
Continue" (Il coraggio di continuare), con molte testimonianze
di migranti sulla vita nei campi sulle isole greche dell'Egeo:
https://www.rescue-uk.org/courage-to-continue (ANSAmed).
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