BRUXELLES - La proposta dell'alto rappresentante Ue Kaja Kallas per sostenere militarmente l'Ucraina nel 2025 "va approfondita" dunque "oggi non si arriverà ad una decisione". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Bruxelles, precisando che l'Italia "non è sola" nella richiesta di una riflessione maggiore. "Dobbiamo anche vedere cosa viene fuori dalla telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin", ha precisato. "Attendiamo la telefonata Trump-Putin per vedere se ci saranno dei passi in avanti per arrivare al cessato il fuoco, per arrivare a una tregua. Approfondiremo il piano, come chiedono tanti altri Paesi, tenendo presente che noi dobbiamo anche raggiungere un obiettivo che è quello del 2% della Nato, quindi ci sono spese anche da questo punto di vista". "Poi - ha aggiunto - c'è il piano per la sicurezza della presidente von der Leyen che noi abbiamo approvato, quindi ci sono molte spese da affrontare, valuteremo con grande attenzione anche la proposta di Kallas e poi vedremo se sarà possibile spendere di più. Non credo che oggi si arriverà a una conclusione su questo argomento perché, ripeto, sono molti i Paesi che chiedono approfondimenti, compresa l'Italia".
A proposito delle dichiarazioni di Mosca su osservatori non armati in Ucraina il ministro degli Esteri ha commentato ai cronisti, "intanto arriviamo al cessate il fuoco, poi ci sarà mi auguro la pace e poi si vedrà cosa accadrà dopo. Noi abbiamo detto che siamo contrari a inviare militari in missioni Nato o dell'Unione Europea". "Potremmo farlo in caso di una missione delle Nazioni Unite, per una zona Cuscinetto, con una decisione del Consiglio di Sicurezza che veda coinvolta anche la stessa Russia e la Cina. Però intanto facciamo finire prima la guerra, perché ancora si combatte. Fatto sta che comunque dovrà essere garantita in ogni caso la sicurezza dell'Ucraina e dell'intera Europa una volta finita la guerra. Noi pensiamo per esempio ad una sorta di articolo 5 bis della Nato che garantisca comunque con un impegno internazionale la protezione dell'Ucraina e poi naturalmente bisognerà investire in sicurezza", ha aggiunto.
"Io credo che si troverà, come si è sempre trovato, un accordo su una risoluzione unica in vista del Consiglio Europeo. Stanno lavorando i capigruppo, si sta valutando un documento unitario, quindi sono ottimista da questo punto di vista. Se ne facciano una ragione, le divisioni sono all'interno del Partito Democratico, non ci sono problemi all'interno della maggioranza".
Tajani apre anche ad una possibile "riunione del quintetto magari anche in Italia in futuro", commentando la proposta di Giorgia Meloni di un summit Ue-Usa. "C'è l'Italia, la Germania, la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti per fare una valutazione della situazione. Adesso vediamo come si risolvono le due emergenze, Ucraina e Medio Oriente, poi si può cominciare a valutare, poter organizzare magari un evento che possa mettere insieme i Paesi europei e gli Stati Uniti", ha detto il ministro.
In conclusione per Tajani, "non si possono prendere decisioni sui se, vediamo come andranno i colloqui, poi valuteremo l'esito dei colloqui: noi dobbiamo essere sempre in queste fasi molto prudenti, sostenere, come ha scritto il documento del G7, le iniziative diplomatiche. Adesso vediamo come andrà la telefonata Trump-Putin, noi abbiamo deciso sempre di sostenere l'Ucraina, continueremo a garantire la sua sicurezza, ho detto quali sono le proposte, poi vedremo quali sono i risultati". "Ora è importante che l'Europa sia unita e soprattutto che non si rompa l'unità transatlantica tra Europa e Stati Uniti. Gli Stati Uniti non sono un nemico, sono il nostro principale e storico alleato, quindi bisogna sempre lavorare con molta calma, con molta prudenza, difendendo i nostri interessi, tutelando l'unità dell'Europa per poi confrontarsi con gli Stati Uniti", ha sottolineato. "Il nostro obiettivo è quello sempre di tenere unito l'Occidente, perché se l'Occidente si divide, si indebolisce, si rafforzano le autocrazie. Questo è scontato. La partita non è tra Europa e Stati Uniti, la partita è tra l'Occidente e le autocrazie, quindi noi dobbiamo cercare di far sì che l'Occidente rimanga unito".
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