Bruxelles fa marcia indietro
sulla direttiva sulla responsabilità civile dell'intelligenza
artificiale (AI Liability), ammettendo l'impossibilità di
trovare un'intesa tra i Ventisette sulla proposta avanzata nel
settembre 2022. E' quanto emerge dal programma di lavoro 2025
della Commissione europea, nel quale il team di Ursula von der
Leyen lascia comunque aperta la porta a un nuovo approccio o a
una proposta alternativa.
L'obiettivo della direttiva era armonizzare le regole sulla
responsabilità civile extracontrattuale per danni causati
dall'IA, garantendo ai cittadini un accesso più equo ai
risarcimenti e facilitando l'onere della prova. Avrebbe inoltre
permesso ai richiedenti di ottenere informazioni dettagliate sui
sistemi di IA ad alto rischio, come previsto dalla legge quadro
sull'IA (AI Act) entrata in vigore nell'agosto scorso.
La decisione è stata criticata dall'eurodeputato del Pd
Brando Benifei, relatore dell'AI Act. Si tratta di una "scelta
deludente", ha osservato il dem, evidenziando che "un quadro di
responsabilità specifico era essenziale per garantire che le
vittime di danni legati all'IA potessero chiedere un
risarcimento e per allineare la responsabilità civile con gli
attuali sviluppi tecnologici" e senza norme si rischiano
"incertezza giuridica e lacune nella protezione dei cittadini
europei". "Dobbiamo garantire che le norme esistenti si adattino
ai danni causati dall'IA e che i meccanismi di responsabilità
rimangano solidi: l'individuazione della responsabilità è
fondamentale per promuovere la fiducia, l'innovazione e l'equità
nell'era digitale", ha aggiunto.
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