BRUXELLES - Arriva l'atteso Libro bianco sul futuro della difesa europea, l'annunciato documento della Commissione europea con le strategie per la sicurezza dei Paesi del blocco. Un disegno politico all'interno del quale inserire anche gli 800 miliardi di euro messi in campo dal Rearm Europe, il maxi piano europeo che mercoledì scorso a Strasburgo è stato di fatto approvato in una risoluzione del Parlamento europeo, che pure ha visto divisi tra i partiti della maggioranza di governo e anche all'interno del Pd.
Per mercoledì 19 marzo è attesa la presentazione da parte della Commissione Ue dei tre i pilastri di questa svolta dell'Unione. Innanzitutto la richiesta ai Paesi Ue di attivare entro aprile le clausole nazionali di salvaguardia previste dal Patto di stabilità, una mossa destinata consentire investimenti nazionali fino a 650 miliardi di euro che saranno scorporati dal conteggio del debito. Arriverà poi il regolamento Safe per i 150 miliardi di prestiti agli Stati garantiti dal bilancio Ue. E il Libro bianco, appunto, il documento di 20 pagine di cui l'ANSA ha ottenuto una bozza.
Le premesse del "White paper" puntano subito alla guerra in Ucraina: "La Russia è una minaccia esistenziale per l'Unione e dato il suo passato di invasione dei paesi vicini e le sue attuali politiche espansionistiche, la necessità di scoraggiare l'aggressione armata russa rimarrà anche dopo un accordo di pace giusto e duraturo", segnala. Quanto agli Stati Uniti, "l'Europa non può dare per scontata la garanzia di sicurezza degli Stati Uniti". Gli spazi di intervento includono l'idea di far intervenire la Commissione Ue come "organismo centrale di acquisto per loro conto". "L'aggregazione della domanda tramite appalti congiunti è la via più conveniente per ricostruire la difesa europea", pensa Bruxelles, parlando di "notevoli vantaggi" dall' "approvvigionamento collaborativo di prodotti per la difesa". Gli appalti congiunti dovrebbero accelerare verso l'obiettivo minimo del 35%, si legge nel Libro bianco.
Dove si indicano anche i principi e le modalità di una "preferenza europea" negli acquisti pubblici, puntando quando non possibile sugli Stati affini o 'like-minded'. Gli Stati sono invitati "entro aprile" a chiedere l'attivazione della clausola di salvaguardia nazionale, per far scattare le deroghe al Patto di stabilità per gli investimenti nella difesa (fino all'1,5% del Pil per quattro anni). Palazzo Berlaymont annuncia poi l'intenzione di presentare entro giugno 2025 "un regolamento di semplificazione omnibus della difesa, una strategia per approfondire il mercato unico per i prodotti e i servizi della difesa e una strategia sulla trasformazione della difesa attraverso l'intelligenza artificiale e l'informatica quantistica".
"L'Ue è e rimane un progetto di pace, deve essere in grado di proteggere i suoi cittadini, difendere i suoi interessi e i valori che rappresenta: l'Ucraina merita un continuo sostegno militare mentre si difende dalle continue aggressioni militari e per garantire che possa difendersi in futuro", aggiunge il testo. L'Europa deve fare un balzo in avanti nella difesa, si legge ancora nella comunicazione. "Lo deve ai suoi alleati della Nato, all'Ucraina e principalmente a se stessa, ai cittadini europei e ai valori che rappresenta: l'Ue e i suoi Stati membri devono essere all'altezza della sfida storica", ha aggiunto.
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