Un piano europeo sulla casa in
grado di mobilitare 300 miliardi di euro l'anno, sino al 2030,
per un intervento rapido ed efficace contro la gravissima crisi
abitativa. Lo ha presentato alla Commissione europea una
delegazione dell'associazione dei 'Sindaci per la casa', che
unisce i 15 primi cittadini delle città metropolitane europee.
La proposta è stata presentata ai commissari Ribera e
Jorgensen dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, quello di
Milano Beppe Sala e quello di Bologna Matteo Lepore. Secondo il
piano, quella della casa è un'emergenza che richiede una
risposta urgente di dimensioni pari a quella portata avanti ai
tempi del Covid. Il progetto ha proprio l'obiettivo di
permettere alle città di soddisfare efficacemente la crescente
domanda di alloggi a prezzi accessibili.
Il quadro della situazione è drammatico: tra il 2015 e il
2024, secondo Eurostat, i prezzi delle case sono aumentati di
oltre il 55%. La crisi colpisce in particolare le generazioni
più giovani, con quasi la metà dei giovani europei che non può
permettersi una vita indipendente, ma anche il ceto medio. In
tutta Europa, il costo dell'alloggio supera in media il 40% del
reddito per un residente urbano su dieci. Questa cifra è
significativamente più alta tra gli inquilini, che rappresentano
un terzo della popolazione europea, e nelle città con un costo
della vita elevato.
Nei principali centri urbani, la situazione è ulteriormente
aggravata dalla finanziarizzazione degli alloggi, dall'aumento
degli affitti a breve termine - con un aumento medio dei
pernottamenti mensili del 30% tra il 2019 e il 2023 (Eurostat) -
e dalla crescente insicurezza abitativa nei mercati degli
affitti privati.
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