A Bruxelles c'è chi diventa funzionario Ue, chi lobbista e chi - contro ogni logica apparente - libraio. Jacopo Panizza, modenese d'esportazione, dopo un giro tra gli Stati Uniti e Londra, nel 2002 si è trovato immerso in quella "confusione affascinante" della capitale delle istituzioni europee, dove il caos urbano si mescola al cuore frenetico della politica. Al 66 di Rue Franklin, a due passi dal cemento e dall'acciaio freddo del Berlaymont di Ursula von der Leyen - cinquecento metri più a nord ma un mondo di distanza - da ormai diciotto anni la luce calda dietro ai vetri dipinti (e appannati) della sua Piolalibri fa sentire a casa molti italiani durante i lunghi inverni. L'incontro con Nicola Taricco, oste piemontese con una sua piola già avviata, ha fatto scoccare la scintilla: "Perché non uniamo osteria e libreria?", si sono detti l'un l'altro. Facendo nascere un ibrido felice, dove il Barbera incontra Calvino e le storie si leggono, si bevono, si ascoltano. Una specie di Iperuranio - "la stanza di quando eravate bambini, un covo di sovversivi, un palco a teatro" - per lettori di ogni latitudine, nostalgici dell'Italia, cantautori, scienziati, scrittori, teatranti e anime in transito.
Piolalibri si è distinta fin dai primi giorni come un laboratorio culturale che trae forza dall'attività di enoteca e libreria indipendente, con una ricca selezione di titoli in italiano curata grazie alla collaborazione con un rivenditore di Brescia. Dai suoi tavolini in legno e dalle sue pareti oggi straripanti di firme illustri è passata più di mezza Italia: Francesco Guccini, Vinicio Capossela, Zerocalcare, Carlo Lucarelli, Daniele Silvestri, Max Gazzè, Diodato, Marina Rei, Paola Turci, Gianrico Carofiglio, Ascanio Celestini, Gianmaria Testa, Erri De Luca, Serena Dandini, Levante, i Subsonica, Brunori Sas. La lista è lunghissima. Ma in cima a tutti brilla Rita Levi-Montalcini. "La persona più umile e interessante che abbia mai incontrato", confessa Jacopo, ricordando l'entusiasmo della scienziata premio Nobel nei confronti dei giovani. Nel tempo, l'organizzazione degli eventi è cresciuta insieme ai libri sugli scaffali e la rassegna si è fatta sempre più ricca con presentazioni, concerti, mostre, spettacoli teatrali, stand-up comedy, atelier, corsi di degustazione di vini, giochi per bambini, mercatini. Lo spirito, sempre quello: "Un cuore intrepido e stravagante" unito alla volontà di "rappresentare un'alternativa viva, libera, non istituzionale e nemmeno snob".
Anche Piolalibri ha conosciuto i suoi momenti complicati. Quello spirito però, Jacopo e Nicola, non l'hanno perso nemmeno durante la pandemia, quando hanno cambiato pelle: libri e bottiglie consegnati in bici per non lasciare i clienti soli in quel silenzio sospeso. È stato in quei mesi che "gli italiani hanno riscoperto il tempo per leggere". Oggi, la metà degli avventori sono stranieri: coppie miste, famiglie in cerca di storie da leggere ai figli, fiamminghi con una casa in Toscana che studiano l'italiano sui grandi classici, funzionari europei che tra un dossier e l'altro sfogliano saggi.
Dal 2022, a fare compagnia alla sorella maggiore, è arrivata anche Piola Piccola, tutta dedicata ai libri di seconda mano e all’economia circolare, accanto al Parvis di Saint-Gilles, uno dei quartieri più giovani e vibranti di Bruxelles. Per celebrare in grande la maggiore età, sabato 12 il Pilar di Auderghem ospiterà una line-up che racchiude la storia di Jacopo il libraio e Nicola l'oste: Roberto Cicogna, Luca Carocci, Alberto Bianco, i Savana Funk e La Rappresentante di Lista. E il futuro? "Per ora va bene così, radicati, felici", sorride Jacopo. Ogni tanto riceve proposte di aprire in altre città europee. "Mai dire mai". Il suo mantra non cambia: "Le cose sono più facili da fare che da pensare".
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