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L'Ue rincorre Cina e Usa: 'Ora una IA europea'

L'Ue rincorre Cina e Usa: 'Ora una IA europea'

La sfida di von der Leyen e Macron: "Innovazione e deregulation"

BRUXELLES, 01 febbraio 2025, 14:40

Valentina Brini

ANSACheck
Macron riceve von der Leyen per  'Ue forte, unita e sovrana ' © ANSA/AFP

Macron riceve von der Leyen per 'Ue forte, unita e sovrana ' © ANSA/AFP

BRUXELLES- Divisa su politiche e fondi, soffocata da una montagna di regolamenti, inseguita dai fantasmi della cibernetica con gli occhi di Stati Uniti e Cina. Nelle cronache dal futuro scritte con l'intelligenza artificiale l'Europa rischia di essere relegata alla stregua di vassalla.

Sempre più sotto pressione, Ursula von der Leyen ed Emmanuel Macron cercano di cambiare le regole del gioco per dare al continente una sovranità tecnologica e farlo competere con le ambizioni dello Stargate da 500 miliardi di dollari promesso da Donald Trump e l'improvvisa fuga in avanti della cinese DeepSeek. La sfida parte dal maxi-vertice sull'Ia ospitato da Parigi il 10 e l'11 febbraio. Nel primo faccia a faccia dal cambio della guardia a Washington, la leader tedesca e il presidente francese hanno concordato lo schema da seguire: affermare i valori europei e difendere i propri interessi anche dalla minaccia dei dazi. Il nord da seguire, delineato nella bussola sulla competitività in arrivo nelle prossime ore, è rappresentato da una svolta industriale e dalla semplificazione normativa.

Sulla lista dei buoni propositi contenuti nel documento programmatico che Palazzo Berlaymont ha redatto cercando di raccogliere il monito "agire o morire" di Mario Draghi spiccano le prime "mega fabbriche dell'IA" per potenziare la capacità di calcolo europea, accessibili a start-up e ricercatori. Finora l'Europa ha brillato soltanto per la sua capacità di regolamentare il rischio, rendendosi pioniera con il Data Act, il Data Governance Act e l'AI Act sui quali tuttavia le sue aziende spesso inciampano. Nessuna capacità invece di sviluppare in-house una propria tecnologia di intelligenza artificiale.

L'attrattività del continente passerà poi dalla promessa di de-regulation, con il cosiddetto 28esimo regime per le imprese che renda finalmente facile fare business: lo "shock burocratico", copyright del vicepresidente esecutivo responsabile per l'Industria, Stéphane Séjourné, arriverà il 26 febbraio con una legge omnibus che prevede di sgravare le aziende dal peso amministrativo.

Tra i corridoi Ue la convinzione è ancora quella che l'Europa possa "ritagliarsi uno spazio" giocando la partita "con astuzia". Puntando ad esempio a una infrastruttura tech tutta europea - tra cloud, dati, chip e connettività - e sostenendo i suoi campioni industriali come l'olandese Asml, leader globale nei semiconduttori. Il ritmo finora più lento della nuova regista del tech Ue, la finlandese Henna Virkkunen, rispetto all'esuberante predecessore francese Thierry Breton - protagonista di dure battaglie con Elon Musk - però non conforta.

Washington, spinta dalla potenza della Silicon Valley ostile alle norme Ue, sembra ignorare ogni azione di Bruxelles. E Pechino, forte del controllo delle materie prime (microchip in testa), continua a distanziarsi. È tardi persino per pensare di sviluppare un social media Ue, ha ammesso recentemente Séjourné, continuando invece ad insistere nella battaglia di retroguardia di concentrarsi sul "far rispettare le regole" alle Big Tech, compreso X. Dopo il G7 a guida italiana con l'IA in cima alle priorità, sarà Parigi a tirare la volata: al Grand Palais a febbraio capi di Stato, aziende, accademici e Ong cercheranno di disegnare insieme la via per una tecnologia sostenibile, orientata al progresso collettivo. L'invito più atteso, quello all'accoppiata Trump-Musk, è già stato recapitato a novembre direttamente da Macron.
   

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