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L'Ue valuta l'ok alle auto ibride anche dopo il 2035

L'Ue valuta l'ok alle auto ibride anche dopo il 2035

Spiegel: 'Intesa guidata da Mercedes'. La Commissione frena

Bruxelles, 07 febbraio 2025, 18:25

Redazione ANSA

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LA UE VALUTA VIA LIBERA AD AUTO IBRIDE ANCHE DOPO IL 2035 © ANSA/EPA

LA UE VALUTA VIA LIBERA AD AUTO IBRIDE ANCHE DOPO IL 2035 © ANSA/EPA

La Germania spinge sugli e-fuel, l'Italia scommette sui biocarburanti, la Francia punta sull'idrogeno. L'Europa ci riflette: il motore termico, già condannato all'oblio nel 2035, potrebbe avere nuove chance di sopravvivenza. Nel tentativo di sciogliere l'intricata matassa della transizione all'elettrico, Bruxelles starebbe valutando l'ipotesi di lasciare spazio alle ibride plug-in anche dopo la tagliola prevista dalle norme già in vigore. Un compromesso che - a meno di venti giorni dal voto tedesco - farebbe sorridere i colossi dell'automotive, in primis le ammiraglie di Berlino. Il dialogo con la Commissione europea è appena all'inizio, ma le indiscrezioni diffuse dal quotidiano tedesco Spiegel danno nuova forza alle pressioni dei costruttori, sostenuti anche dal Ppe di Ursula von der Leyen. La presidente ha già parlato espressamente di "flessibilità", il vero nodo resta come tradurla in misure concrete senza tradire il Green deal. E le opzioni sono ancora tutte sul tavolo, tanto che da Palazzo Berlaymont si invita a distinguere tra le prime ipotesi che trapelano e le decisioni finali in arrivo soltanto nelle prossime settimane, in un documento ad hoc atteso il 5 marzo.

Dietro le quinte del confronto strategico l'industria punta a giocare d'anticipo. L'intesa sulle ibride plug-in, secondo fonti tedesche, sarebbe già stata raggiunta in via informale dal regista delle relazioni istituzionali di Mercedes-Benz, Eckart von Klaeden, ex ministro di Angela Merkel. La legislazione comunitaria "deve restare aperta alla tecnologia, consentendo l'autorizzazione di modelli ibridi plug-in e con range extender, perché sono veicoli puliti", ha sollecitato von Klaeden, facendosi portavoce della casa di Stoccarda e del suo ceo, Ola Kallenius, impegnato a dialogare con von der Leyen anche nel doppio ruolo di leader dell'Acea, l'associazione delle case automobilistiche del continente. Gli stessi costruttori, dal canto loro, cercano comunque di tenere il passo sull'elettrico: alla riunione di fabbrica a Wolfsburg, il ceo di Volkswagen, Thomas Schaefer, ha presentato in anteprima ai dipendenti un modello entry-level dal costo di circa 20mila. La battaglia per mantenere aperta la porta ai carburanti sintetici va avanti da ormai due anni.

Già nell'autunno 2023 Berlino riuscì a strappare la promessa di un futuro nel quale il motore termico potrà continuare a esistere con l'uso degli e-fuel. Roma invece ha tenuto il punto sui biofuel, in attesa di una decisione in suo favore: la visione di "neutralità tecnologica", è sempre stata la convinzione del governo, dovrà comprendere anche "i combustibili biologici, come la scienza ritiene possibile". L'unica certezza, al momento, è che arriveranno incentivi per risollevare la domanda di auto pulite, con schemi di sostegno richiesti all'unisono da Roma, Berlino e Parigi. E "flessibilità" e "pragmatismo" - richiamate nella Bussola per la competitività - saranno usati anche per sciogliere il nodo più urgente per i costruttori: scongiurare le multe sui target di taglio delle emissioni per far quadrare sostenibilità e industria.

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