Nove Paesi hanno istituito oggi a Bruxelles una coalizione per rafforzare l'industria europea dei semiconduttori. All'iniziativa hanno aderito Olanda, Italia, Francia, Germania, Polonia, Spagna, Austria, Belgio, Finlandia. "Per garantire la sovranità tecnologica, la resilienza e l'autonomia strategica, l'Ue deve rafforzare fortemente la cooperazione - tra governi, industria, istituti di ricerca - e creare e coordinare insieme una strategia comune per aumentare la capacità produttiva, investire nella ricerca d'avanguardia e sviluppare una forza lavoro qualificata" si legge nella dichiarazione congiunta adottata dai ministri competenti dei nove Stati membri.
"L'Italia sta assumendo un ruolo di leadership nella produzione di tecnologie digitali avanzate. Attraverso la collaborazione con gli altri Stati membri, vogliamo costruire un ecosistema europeo solido e competitivo lungo l'intera filiera dei semiconduttori, riducendo le dipendenze esterne e rafforzando la nostra autonomia strategica", ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo alla tavola rotonda che ha dato vita alla "coalizione dei volenterosi" sui semiconduttori, un'alleanza strategica tra Stati Membri che si pone l'obiettivo di rafforzare l'industria europea dei chip e promuovere un nuovo approccio comune per la competitività del settore.
La tavola rotonda si è svolta a margine del Consiglio Ue competitività che si è svolto a Bruxelles. Al centro del confronto, si legge in una nota, il documento di indirizzo presentato dall'Italia insieme ai Paesi Bassi e ad altri Stati membri, lo scorso 21 gennaio. Il testo rappresenta la base per definire il futuro Chips Act 2.0, sul quale la Commissione europea si è impegnata a lavorare con l'obiettivo di adottarlo entro il 2026. Urso ha ricordato come l'Italia sia oggi al centro di un piano di investimenti nel settore pari a oltre 9 miliardi di euro conseguiti nel 2024, con interventi significativi come quello di Silicon Box a Novara per 3,2 miliardi di euro e il progetto da 5 miliardi di STMicroelectronics a Catania, oltre ad altre iniziative che prevedono insediamenti in Piemonte, Emilia-Romagna e Sicilia. "L'Europa deve giocare un ruolo da protagonista nella nuova geopolitica industriale dei semiconduttori. Un coordinamento tra Paesi dell'Unione è fondamentale per garantire la sovranità tecnologica e la competitività del nostro continente", ha concluso il ministro
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