"Al momento il processo della
sicurezza, proteggere quindi le reti, richiede un grosso
investimento in termini di risorse e tempo, e non siamo capaci
di stare al passo con gli attacchi. L'opportunità che
l'intelligenza artificiale ci dà è di automatizzare certi
processi, in modo da affrontare le minacce che sono in continua
evoluzione e in continuo aumento". Lo ha detto oggi Giovanni
Vigna, docente della University of California in Santa Barbara,
che all'Università di Trieste è intervenuto in una lectio
magistralis dal titolo "Intelligenza artificiale e
cybersecurity", in occasione dell'apertura dell'anno accademico
2024-25 del Collegio di merito "Luciano Fonda".
Tra gli altri argomenti affrontati, Vigna ha parlato anche
di sicurezza della rete nella navigazione quotidiana tra siti e
social, "il mio approccio è sempre di assumere la mancanza di
sicurezza: quando mettiamo dei dati online dobbiamo essere
consapevoli che questi potrebbero essere condivisi o mal
utilizzati, dobbiamo sviluppare una forma mentis - ha spiegato -
un processo mentale che ci porti a valutare ciò che possiamo e
non possiamo fare nella rete. Aspetto che, a mio parare, non
viene affrontato abbastanza".
Pioniere e leader a livello globale nel campo della
cybersecurity, Vigna è condirettore del Security Lab e dirige
l'Istituto per l'intelligenza artificiale "Agent-based Cyber
Threat Intelligence and Operation" della National Science
Foundation degli Stati Uniti. È anche fondatore del gruppo di
hacking Shellphish e co-fondatore di Lastline, azienda
specializzata nel rilevamento avanzato di malware, acquisita da
VMware nel 2020.
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