"Un'azione deplorevole e
inaccettabile, che manca di rispetto alla memoria delle vittime
e compromette gli sforzi di riconciliazione e dialogo tra le
diverse comunità coinvolte. Nelle stesse ore in cui il
Presidente Mattarella con la Presidente Pirc Musar inaugurava
"Nova Gorica -Gorizia capitale europea della cultura", si è
verificato il grave episodio. Ci uniamo alla condanna di questo
gesto scellerato che conferma le considerazioni che avevamo
espresso nel luglio di 5 anni fa, nei giorni in cui lo stesso
Mattarella aveva sostato, mano nella mano, con il presidente
sloveno Borut Pahor". Lo scrive in una nota l'Associazione
Partigiani Osoppo.
"Dicevano: 'Si è trattato di un gesto significativo destinato
a lasciare un segno: per la prima volta un presidente sloveno ha
reso omaggio ai morti di Basovizza, la foiba in cui furono
gettati centinaia di italiani, tedeschi, ma anche sloveni e
croati, uccisi dai partigiani comunisti. Sono trascorsi oltre 15
anni dall'apertura dei confini fra l'Italia e la Slovenia,
eppure è evidente che ci sono ancora problemi irrisolti che
nemmeno le cerimonie simboliche riescono a superare", prosegue
la nota. L'Associazione parla di una "frattura", che "parte da
Malga Bala (…) e prosegue sino alle malghe di Porzûs dove 18
partigiani della Brigata Osoppo furono uccisi, nel febbraio
1945, da una formazione GAP per ordine della Federazione del
PCI, con il favore del IX Corpus sloveno". E continua con le
"decine e decine di sfortunati che, per le più varie ragioni,
vennero uccisi dalla Resistenza comunista" sul Collio. La
frattura poi continua per Gorizia, si "estende a Trieste, che
subì 40 giorni di occupazione titina con morti, sparizioni e
infoibamenti. Poi verso l'Istria, Fiume e la Dalmazia, terre
italiane cedute alla Jugoslavia costringendo 300mila italiani a
fuggire, esuli sparsi nel mondo".
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