"Chiuso per parapiglia e zuffe a
macchia di leopardo", è il cartello esposto a Trieste da Davide
Scala, titolare di una pescheria in piazza Garibaldi, zona dove
negli ultimi mesi si sono ripetute più volte risse ed episodi
violenti. Nei primi giorni di marzo per lo stesso motivo Scala
aveva sospeso già l'attività. In quel caso sul cartello esposto
c'era la scritta "chiuso per tafferugli".
Scala spiega che la sua è "una provocazione, una
comunicazione di rottura, visto che negli ultimi tempi questo
punto della città - sottolinea - ha vissuto un decadimento mai
visto prima. Io lavoro qui dal 1997 e non avevo mai assistito a
situazioni così. Anche domenica scorsa c'è stata una rissa.
L'ennesima. Ora chiudo due giorni - annuncia - con il cartello
esposto, perché spero che qualcosa si muova". L'esercente parla
di cittadini che non frequentano più la zona, che cambiano
strada per prudenza. "Questa piazza è bella ma dovrebbe essere
controllata di più: è diventata ormai simbolo di disordini. Ne
risentono anche gli affari". E sottolinea che "molti negozi
negli ultimi anni hanno chiuso".
Con gli avvisi esposti, e pubblicati anche sui social, Scala
punta a "una sana provocazione - ribadisce - nell'intento che i
controlli siano più presenti, prima che succedano episodi
peggiori di quelli già accaduti".
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