"Anche a me piacerebbe conoscere a
fondo il risultato della missione alla quale partecipai": con
queste parole Paola Del Din ha rievocato, durante la
presentazione, ieri a Udine, del volume La Osoppo-Friuli e le
missioni segrete italiane e alleate di Jurij Cozianin, la
propria esperienza nella Resistenza, intrecciata con la memoria
del fratello Renato, caduto il 25 aprile 1944 in un'azione
partigiana.
Del Din, allora ventenne, fu reclutata nel luglio dello
stesso anno per una delicata missione. Dopo aver ricevuto un
rapporto segreto sul fronte orientale, contenente informazioni
strategiche su possibili divergenze tra gli alleati occidentali
e l'Urss, lo portò attraversando la Linea gotica fino a Firenze
e poi a Roma, per consegnarlo personalmente al comandante dello
Special operations executive.
Il racconto ha evidenziato anche la difficoltà del
dopoguerra, il silenzio che calò attorno alla sua famiglia dopo
la morte del fratello, e il sospetto che per anni ha
accompagnato chi, come lei, aveva operato in quei contesti.
"Quel mio viaggio - ha ricordato - cominciò con un'avventura
notturna a Fagagna, proseguita poi tra treni, carri trainati da
buoi e contatti partigiani. Era la conferma che non eravamo
stati dimenticati".
Il volume dà voce anche a testimonianze, come quella
dell'agente britannico Ronald Taylor, che scrisse: "Nessuna
attività sarebbe stata possibile senza il pieno appoggio,
l'assistenza e il coraggio dei partigiani e dei friulani. In
quelle povere case eravamo accolti con la più calda ospitalità".
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