"A Sanremo torno con una canzone che
mi rappresenta: è la storia della mia vita, di mia moglie, dei
miei figli". Luca Barbarossa, che da tempo si divide tra musica
e radio, per il suo nono festival (uno lo ha vinto nel 1992) ha
scritto "Passame er sale", un brano in dialetto. "Né romanesco,
né romanaccio, è romano. Il dialetto che utilizziamo tutti i
giorni, quello che viene dal basso, dal quotidiano", tiene a
precisare. Il romano, come prima di lui hanno fatto Lando
Fiorini, Gabriella Ferri, Romolo Balzani, bandiere della canzone
popolare della capitale. "Però Passame er sale non è uno
stornello vero e proprio - spiega Barbarossa -. Conosco l'arte
dello stornello e la rispetto, ma questa è una ballad con
sonorità internazionali, più vicino a Leonard Cohen". Come tutto
il nuovo album di inediti, Roma è de tutti, che include il brano
sanremese e che esce il 9 febbraio (Margutta '86/Sony Music).
"Ho accettato la sfida di fare qualcosa legato alla tradizione,
però con un'attualità sonora e interpretativa".
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