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Inchiesta nomine, Raggi: 'Marra eseguì una mia direttiva'

Inchiesta nomine, Raggi: 'Marra eseguì una mia direttiva'

Sindaca in aula ascoltata sulla nomina del fratello del dirigente

ROMA, 25 ottobre 2018, 12:39

Redazione ANSA

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Virginia Raggi in una foto d 'archivio davanti a Renato Marra - RIPRODUZIONE RISERVATA

Virginia Raggi in una foto d 'archivio davanti a Renato Marra - RIPRODUZIONE RISERVATA
Virginia Raggi in una foto d 'archivio davanti a Renato Marra - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Nella nomina di Renato Marra, il fratello Raffaele non ha avuto alcun potere decisionale. Si è limitato ad eseguire una mia direttiva nell'ambito della procedura di interpello per i nuovi dirigenti. Il suo fu un ruolo compilativo". Lo ha detto la sindaca Virginia Raggi nel corso dell'interrogatorio nel processo che la vede imputata per falso. 

"Raffaele Marra non aveva potere decisionale - ha detto Raggi davanti al giudice monocratico-. Lui si limitava solo a firmare un atto e dunque secondo me non era necessario si astenesse". Una ricostruzione, quella della sindaca, collegata a quanto scrisse nella lettera alla responsabile Anticorruzione del Campidoglio che aveva recepito una segnalazione dell'Anac.

"In quella nomina non c'erano anomalie - ha aggiunto Raggi -. Marra ha pedissequamente ratificato le mie decisioni". La sindaca ha aggiunto che "anche oggi riscriverebbe la stessa cosa all'Anticorruzione" anche se ha ammesso "di avere saputo solo dopo ,"quando sono stata interrogata in procura, della riunione fra l'ex assessore Adriano Meloni, il responsabile del personale Antonio De Santis e Raffaele Marra in cui quest'ultimo fece il nome del fratello Renato". "Devo dire però che Meloni si prese subito la paternità della scelta di Renato Marra e la difese anche dopo che il caso fini' all'attenzione della stampa".

L'ex capo di gabinetto del Comune di Roma, Carla Romana Raineri, sarà sentita come teste nel processo a carico del sindaco Virginia Raggi. Il 9 novembre l'ex magistrato sarà sentita come teste a prova contraria: la richiesta è stata avanzata dalla Procura nel corso dell'udienza di oggi e recepita dal giudice monocratico Roberto Ranazzi. La testimonianza si concentrerà esclusivamente sul rapporto tra il sindaco e Raffaele Marra, ex capo del personale del Comune di Roma nella fasi precedenti alla procedura di interpello che portò alla nomina di Marra a capo della direzione turismo. Raineri si dimise dal ruolo a fine agosto del 2016. La sua denuncia diede avvio all'inchiesta.

"Il mio rapporto con Raffaele Marra cominciò a cambiare quando iniziarono ad uscire notizie relative a suo problemi con alcune case. All'inizio c'era grande fiducia perché era un grande esperto della macchina amministrativa. Lo avevo conosciuto durante la campagna elettorale del 2016". Lo ha detto il sindaco di Roma, Virginia Raggi, nel corso dell'interrogatorio nel processo che la vede imputata per falso in relazione alla nomina di Raffaele Marra, Renato, alla direzione del dipartimento Turismo. Nel corso del confronto con i pm, il primo cittadino ha ricostruito il suo rapporto con l'ex responsabile dell'ufficio del personale, imputato in un processo stralcio con l'accusa di abuso d'ufficio. "Me lo presentò Salvatore Romeo nella primavera del 2016. Gli ho chiesto se poteva darci un mano nell'organizzazione di una struttura che mi pareva un po' troppo ingessata e lui si è detto disponibile. E' stato nominato vicecapo di Gabinetto vicario per la sua capacita' di districarsi nelle norme e nei regolamenti. Con lui, ma anche con Frongia e lo stesso Romeo, c'era un rapporto non solo professionale. Capitava di andare a cena tutti assieme", ha detto Raggi. La situazione cambia dopo che sui alcuni organi stampa compaiono notizie sui possibili guai giudiziari di Marra, arrestato poi nel dicembre del 2016. "Io dovevo togliere Marra da lì anche se i rapporti con lui erano buoni. Poi - ha proseguito la sindaca - dopo gli articoli di giornale di settembre-ottobre che lo dipingevano come l'uomo nero, feci qualche passo indietro. Quando gli articoli cominciarono a farsi più precisi e riguardavano le vicende delle case e dell'Enasarco chiesi chiarimenti a Marra. Lui porto' dei documenti con i quali argomento' 'non è vero', ma il seme del dubbio c'era. Iniziai a sentirlo molto meno e a scrivergli meno. I miei consiglieri mi suggerirono di spostarlo e lui non prese bene il fatto che venisse messo a capo delle Risorse Umane".

   

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