"Stavano in tre in una stanza a porte chiuse, per riunioni inaccessibili a tutti se non all'allora vice sindaco Daniele Frongia.
Marra aveva un fortissimo ascendente sulla sindaca.
Erano stati coniati vari
epiteti per Marra, eminenza grigia, Richelieu, sottolineando la
debolezza della sindaca come quella della zarina ai tempi di
Rasputin. Chiunque si fosse messo di traverso rispetto alle loro
ambizioni faceva una brutta fine". È quanto ha affermato l'ex
capo di gabinetto del Comune di Roma, Carla Raineri, sentita
come testimone nel processo che vede imputata la sindaca
Virginia Raggi per falso in relazione alla nomina di Renato
Marra (fratello di Raffaele) a capo della direzione turismo.
Dagli esposti della Raineri prese il via l'inchiesta sulle
nomine. "Raffaele Marra non aveva nessuna delega, era
formalmente il vice capo di gabinetto ma era il consigliere
privilegiato del sindaco", ha aggiunto.
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