Una storia "di persone normali con problemi quotidiani che decidono di fare qualcosa per cambiare le cose.
Noi abbiamo sentito di dover agire dopo aver visto la foto del piccolo Alan Kurdi, ma quanti Alan Kurdi ci sono stati senza una foto che li mostrasse?".
Lo dice Alla Festa del
Cinema di Roma, Oscar Camps, fondatore di Open Arms, parlando
del film che ripercorre la nascita della Ong nel 2015, Open Arms
- La legge del mare' di Marcel Barrena dove Camps è interpretato
da Eduard Fernandez.
Il film, che arriverà nelle sale italiane distribuito da
Adler Entertainment "parla del salvare le vite in mare,
qualcosa che in questi sei anni è diventato un reato. E' stato
stravolto dalla politica quello che è sempre stato un atto
umano, salvare chi ha bisogno di aiuto indipendentemente dalla
provenienza e dalle condizioni economiche" aggiunge Camps,
calsse 1963, che ha partecipato al progetto (durato quattro
anni), per rendere il racconto il più realistico possibile. Nel
film appaiono veri profughi che hanno vissuto storie simili a
quelle raccontate: "Non volevamo trattare i migranti come esseri
anonimi e disumanizzati, ma come esseri umani, compagni di
strada e non forestieri" spiega Barrena, già regista di film
come 100 Metros.
Nella storia si parte dall'autunno 2015, quando Òscar,
titolare di una società specializzata in operazioni di
salvataggio e soccorso in molte spiagge e piscine spagnole,
colpito dall'immagine di Alan Kurdi, il bambino annegato nel
Mediterraneo, decide di partire per Lesbo dove lo raggiunge
l'amico e collega Gerard, mettendo a disposizione le loro
capacità professionali per aiutare salvare le migliaia di
persone che arrivavano su imbarcazioni precarie. Un impegno,
soprattutto all'inizio, contrastato dalle autorità locali, che
non apprezzano l'intrusione', ma Oscar non si scoraggia e grazie
anche all'aiuto di sempre più volontari, pensa a rendere sempre
più strutturati gli interventi, creando un'ong.
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