Tornano a Roma i musicisti francesi
del Quartetto Ebène il 1 marzo per l' Istituzione Universitaria
dei Concerti. Nell'aula magna della Sapienza alle 20:30 Pierre
Colombet e Gabriel Le Magadure (violino), Marie Chilemme (viola)
e Raphael Merlin (violoncello) proporranno il celebre Ottavo
Quartetto di Šostakovič e pagine di Mozart e Brahms. Opera
inaugurale dei sei quartetti che Wolfgang Amadeus Mozart dedicò
all' amico Joseph Haydn, il quartetto K387 in Sol Maggiore
''porta l'ascoltatore in un viaggio emozionante senza respiro -
spiega Merlin -. Mozart in questi quartetti raggiunse un livello
di brillantezza ed eccellenza forse ancora più alto che nelle
sue opere, sinfonie o lavori pianistici''. Il genio di Dmitri
Shostakovich sta nella purezza di scrittura - aggiunge -. Il
Quartetto n. 8, scritto in soli tre giorni dopo una visita a
Dresda, che nel 1960 era ancora in rovina, è l'apice della sua
produzione. Scritto nel 1875, il terzo e ultimo quartetto
d'archi di Johannes Brahms si presta all'illusione sinfonica per
la inaspettata ampiezza di suono e conferma l' idea che il
post-romanticismo tedesco potesse essere raggiunto attraverso la
sola musica strumentale e in forme interamente classiche. Per
l'approccio nuovo alla tradizione e l'impegno senza vincoli nei
confronti di nuove forme musicali il Quartetto Ebène ha saputo
conquistare un ampio pubblico di giovani ascoltatori.
L'improvvisazione su jazz e canzoni popolari, cominciata nel
1999 come una semplice distrazione dallo studio mentre i quattro
musicisti erano ancora studenti universitari, è diventata in
seguito un loro segno distintivo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA