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'Ciao fratello', l'addio commosso di Meloni ad Augello

'Ciao fratello', l'addio commosso di Meloni ad Augello

Premier ricorda:gli dissi 'ho solo 20 minuti'e lui 'sto morendo'

ROMA, 02 maggio 2023, 19:27

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si commuove Giorgia Meloni, ma riesce anche a strappare una mezza risata e un applauso, nell'ultimo saluto ad Andrea Augello. Era stato il senatore di Fratelli d'Italia e storico nome della destra italiana, scomparso a 62 anni e malato di cancro da due, a chiedere alla premier di ricordarlo ai suoi funerali. E lei lo fa con la promessa di considerarlo per sempre "un fratello". Un "compito difficile", quello di parlare ai suoi funerali, chiesto anche a Goffredo Bettini, avversario politico e vecchio amico.
    "Non era complicità di tutti con tutti. Parlo di amicizia io - sottolinea l'esponente del Pd - e gli amici si appartengono, si attraversano, si fanno palombari dell'animo umano". Voci, aneddoti, ricordi che risuonano dal pulpito di Santa Maria in Aracoeli a Roma, la chiesa che domina il Campidoglio. Al centro, il feretro avvolto nel Tricolore e coperto di rose rosse. Meloni parla per ultima. Ricorda la spavalderia di Augello, la sua antiretorica, l'ironia fulminante di chi è capace di "ridere di tutto e far ridere tutti". Succede anche quando la leader di FdI racconta il giorno in cui l'amico le rivela di essere malato: "Pensavo dovesse dirmi qualcosa di lavoro. Gli dissi: 'Dimmi Andrea, ho solo 20 minuti'. Lui mi guarda e senza muovere un muscolo mi dice: 'Sto morendo'. Io non riesco a dire niente. E lui: "'Dai, Giorgia, non fare così. Pensa a me che devo dirti che devo morire in 20 minuti…'. Andrea era così!". E in chiesa parte un applauso.
    Meloni rammenta anche l'ultimo discorso pubblico del politico, di solida fede rautiana, in cui invitava a non dimenticare il passato nonostante il riscatto vissuto di recente dalla destra con la conquista del governo. E conclude con la voce rotta: "Saremo degni dei sacrifici che quella generazione ha fatto per consentirci di vivere questo tempo. E quando penseremo a te, Andrea, useremo le stesse parole che hai usato per Tony: c'era una volta mio fratello". Parole che ricalcano il titolo del libro ('C'era una volta mio fratello') che Augello scrisse per suo fratello Tony, anche lui militante missino, morto nel 2000 per la stessa malattia.
   

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