A proposito del Giappone, cui fa
riferimento lo spettacolo che aprirà domani sera il Romaeuropa
Festival 2023, 'Ukiyo-e', il suo creatore e coreografo Sidi
Larbi Cherkaoui preferisce parlare "di geografia piuttosto che
di cultura, del luogo e delle persone come lo abitano". E di
"geografie del nostro tempo" parla Fabrizio Grifasi, direttore
artistico della manifestazione, che grazie alla cultura creano
nuove connessioni nel segno del cambiamento e dell'innovazione,
cui si rifà il programma che prevede 90 spettacoli per circa 300
appuntamenti, da domani al 19 settembre.
"Non è un lavoro sul Giappone, ma si nutre delle sue
suggestioni e viene dopo il lavoro sulla Cina creato nel 2005
per il Corpo di ballo del Grand Theatre di Ginevra di cui nel
frattempo sono diventato direttore e questo 'Ukiyo-e' è la prima
novità - spiega il coreografo, uno oggi dei più importanti a
livello internazionale e che anni fa è stato anche direttore
artistico a Roma del festival Inequilibrio - Nel rapporto con
l'oriente, in cui trovo nutrimento per ricostruire me stesso, ho
anche inteso cercar di riaprire linee di energia dopo la
pandemia. Il titolo si rifà al senso della parola giapponese e
vorrei fosse inteso come: Immagini da un mondo fluttuante. Non
era questo il momento di fissarsi, ma semmai quello di farsi
nuovamente trasportare senza meta".
Lo spettacolo, realizzato col sostegno della Repubblica
Svizzera della Città di Ginevra e dell'Istituto Svizzero a Roma,
apre la collaborazione triennale di Romaeuropa col governo
fiammingo e sarà replicato il 6 e 7 settembre nella cavea
dell'Auditorium Parco della musica, dove il 10 e l'11 debutterà
'Exit above' di Anne Terese De Keersmaeker con la compagnia
Rosas, mentre il 12 sarà la volta di un live di Jeff Mills con
la musica elettronica in dialogo con altri strumenti.
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