La musicassetta con la registrazione
dei funerali di Enrico Berlinguer sulla scrivania piena di
copioni, un foglio indirizzato allo scenografo Luciano Ricceri
in cui lo si avvisa che Martin Scorsese arrivando a Roma
vorrebbe incontrarlo, su un cavalletto di architetto il disegno
minuzioso della strada di Concorrenza Sleale e accanto
l'automobile giocattolo rossa usata nel capolavoro La Famiglia.
È il mondo magico di Ettore Scola e Luciano Ricceri a Cinecittà,
un museo vivo in cui si respira cinema ma soprattutto l'arte
artigianale di un'epoca. È lo Studio EL in fondo agli studi
cinematografici di Via Tuscolana, il cui patrimonio è una delle
acquisizioni importanti del Miac, il Museo dell'audiovisivo e
del cinema di Cinecittà. EL, Ettore e Luciano.
"È un progetto di mio padre e del suo amico e scenografo",
racconta all'ANSA Silvia Scola non senza emozione, intervenendo
alla presentazione della riapertura voluta dalla presidente
Chiara Sbarigia con il sostegno della sottosegretaria alla
Cultura Lucia Borgonzoni. "All'inizio degli anni '80 - prosegue
- hanno ideato questa bottega laboratorio di sceneggiatura,
regia, scenografia per arrivare a proporre progetti completi.
Venivamo qui tutti i giorni da apprendisti come in una bottega
rinascimentale, grandi maestri e allievi. È pieno di ricordi e
di lavoro, progetti ideati magari non realizzati, mi piacerebbe
che lo vedessero i giovani non solo per capire come si faceva il
cinema allora, ma anche per spingerli a fare qualcosa in nome di
quel cinema artigiano e vicino al paese, con intento civile
oltre che artistico".
Un percorso voluto da Cinzia Lo Fazio e dallo storico
assistente di Ricceri, Ezio Di Monte, che assieme agli eredi di
Scola hanno concesso l'acquisizione dei beni conservati nello
spazio di Cinecittà.
Sarà disponibile al pubblico (su prenotazione), parte
dell'esposizione del Miac. Il museo dentro gli studi "si è
arricchito anche di otto foto e un video dell'artista Vanessa
Beecroft. Le opere - racconta Sbarigia - sono mescolate nella
sala di esposizione ad un nucleo di stupende sculture originali
del film La città delle donne di Federico Fellini".
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