"La festa della Repubblica è uno di
quei momenti di cui dobbiamo fare tesoro".
Così, questa mattina la sindaca di Viterbo Chiara Frontini,
durante la celebrazione della Festa della Repubblica.
"perché queste sono occasioni preziose per riflettere
sull'eredità che i nostri padri ci hanno lasciato, e su come
noi, generazioni successive che hanno raccolto un testimone così
significativo, possiamo fare per continuare a coltivarne i
valori, animandone al contempo l'innovazione."
La cerimonia è iniziata alle 9.30 con l'ingresso in piazza San
Lorenzo del prefetto Gennaro Capo che, dopo aver passato in
rassegna le truppe schierate, ha preso posto tra le autorità
presenti, tra cui: il presidente della commissione ambiente del
Parlamento Mauro Rotelli, il vescovo Orazio Francesco Piazza, il
presidente della Provincia Alessandro Romoli, il procuratore di
Viterbo Paolo Auriemma e il nuovo questore Luigi Silipo.
Schierati anche i labari del Comune e di varie associazioni
d'arma e combattentistiche.
"La vittoria della Repubblica è riuscita a ricompattare una
nazione divisa e demoralizzata. - ha detto Romoli nel suo
discorso- Noi oggi dobbiamo doverosamente chiederci cosa
possiamo costruire, nel solco tracciato in quel 2 giugno 1946.
Dobbiamo difendere la Costituzione e le istituzioni
repubblicane, rafforzarle se possibile. Dobbiamo continuare a
difendere i nostri diritti liberali, perché a pochi chilometri
da noi avanzano forme di governo sempre più illiberali. Dobbiamo
continuare a promuovere la pace - ha concluso - soprattutto in
questo periodo denso di conflitti sanguinosi, perché l'Italia
ripudia e ripudierà sempre la guerra come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali"
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