(di Luciano Fioramonti)
Principe della musica, gigante della
polifonia, il compositore italiano più importante del
Cinquecento. Giovanni Pierluigi da Palestrina ha illuminato la
musica sacra lasciando un segno profondo con il quale hanno
continuato a misurarsi autori ed ensemble di ogni tempo e della
scena contemporanea. Per festeggiare il cinquecentenario della
nascita - il giorno è sconosciuto perché gli archivi sono andati
perduti - la sua città, a una quarantina di chilometri da Roma,
ospiterà nell' arco dell' intero 2025 appuntamenti ed eventi
messi a punto dalla Fondazione intitolata al compositore con la
supervisione del Comitato per le celebrazioni istituito dal
Ministero della Cultura. Poste Italiane lo ricorda con un
francobollo commemorativo con annullo speciale che sarà
presentato nella casa natale del musicista il 2 febbraio con la
partecipazione di esponenti del Ministero delle Imprese e del
Made in Italy. In quella occasione la Fondazione esporrà una
vera rarità che spicca tra le novità dei festeggiamenti: un
altro dipinto di Giovanni Pierluigi. ''Lo scorso anno - dice
all' ANSA il presidente Marco Angelini - siamo riusciti ad
acquistare a Londra da Sotheby's il suo ritratto più antico, del
1566. Era custodito a Roma nel Museo degli strumenti musicali a
Santa Croce in Gerusalemme, venne acquistato da un collezionista
americano e alla sua morte messo all' asta dagli eredi''. Il
quadro, un olio su tela di autore anonimo, probabilmente un
artista di scuola fiamminga, sarà affiancato nella casa natale
al dipinto datato intorno al 1580 di un Pierluigi con la barba
bianca, più adulto e maturo, che faceva parte della pinacoteca
personale del Principe Barberini e da lui donato alla città.
''La tela che abbiamo riportato in Italia a casa grazie anche a
una raccolta fondi tra i soci della Fondazione - spiega Angelini
- lo mostra invece più giovane, il che significa che era già
conosciuto e apprezzato''. Giovanni Pierluigi ebbe il suo primo
incarico di organista proprio nella cattedrale di Palestrina.
Visse per lo più a Roma - dove morì nel 1594 - e divenne
maestro in Vaticano della cappella papale e nelle principali
basiliche della città. Ha scritto 105 messe e un gran numero di
composizioni sacre che lo hanno reso il massimo autore del suo
tempo e un faro per le generazioni successive. Venne sepolto
nella Basilica di San Pietro ma la sua tomba fu distrutta
durante i lavori di ristrutturazione e i resti finirono in un
ossario comune nell' area del luogo sacro.
L' anno palestriniano si è aperto ufficialmente l' 11
gennaio con il concerto del Coro dell' Università del Minnesota
nella cattedrale di Sant' Agapito. Uno degli appuntamenti più
attesi, il 22 gennaio, ha visto il coro The Tallis Scholars,
diretto da Peter Phillips, considerato la miglior formazione
vocale di musica sacra del mondo, accostare la Missa Brevis e
alcuni mottetti di Palestrina alle composizioni di Arvo Part,
per mettere in luce le analogie che legano a mezzo secolo di
distanza la produzione del compositore con la ricerca dell'
autore estone oggi quasi novantenne. Peters Phillips tornerà il
16 maggio per il convegno internazionale ''Palestrina, vita,
opere, stile e ascendenze'' al quale hanno già aderito studiosi
da tutto il mondo. L' incontro sarà aperto dal Coro della
Cappella Sistina. Il 25 aprile sarà la volta del Westminster
Cathedral Choir mentre nei mesi successivi toccherà a cori
italiani, austriaci, tedeschi, statunitensi e il 1 novembre al
Coro Lex Pacis di Tokyo. Nella casa-museo del musicista, che
sorge in una stradina parallela al Corso Pierluigi nel centro
storico della città, sarà inaugurata la seconda ala della
biblioteca specializzata nel rinascimento musicale che si
aggiungerà alla sezione esistente dove sono custoditi oltre 12
mila volumi. L' edificio, concesso alla Fondazione dal ministero
nel 1994 e da allora sempre aperta al pubblico, venne acquisito
dallo Stato negli anni Cinquanta con un esproprio che riguardò
decine di coeredi. Il compositore non ebbe, infatti, una
discendenza diretta. Dei suoi tre figli, due morirono molto
giovani a causa di una epidemia e il terzo divenne sacerdote.
Che cosa rappresenta per la città il suo cittadino più illustre?
''Giovanni Pierluigi è noto nel mondo come il Palestrina e molti
di quanti cercano informazioni su di lui scoprono che a
chiamarsi così è la città in cui nacque, l' antica Praeneste
dal passato archeologico antichissimo e nota per il Tempio della
Dea Fortuna. Oggi tutti la conoscono grazie a lui. Noi lo
chiamiamo affettuosamente 'Il Pierluigi' come se fosse una
persona di famiglia''.
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