"E insomma c'è il governo che fa
molta promozione sul 4+2, la filiera tecnico-professionale.
Quest'anno le scuole che lo faranno sono raddoppiate in effetti.
173 istituti tecnici e professionali che invece di durare 5 anni
ne dureranno 4. Un anno, il 20 per cento, in meno.
Il + 2 sarebbe la continuazione - la filiera, come si dice in
gergo - dell'istruzione superiore e andrebbe fatta agli Its.
Quanti sono gli studenti che frequentano i due anni degli Its in
Italia? Quasi 10mila. Quanti sono gli studenti che fanno un
tecnico o un professionale? Un milione e trecentomila.
Quindi, senza voler essere pignoli, questo 4+2 assomiglia a un 4
e basta, per molti assomiglia a un 3 o un 2 o a un 1, perché la
dispersione scolastica tra tecnici e professionali è il triplo o
il quadruplo che ai licei". Lo scrive lo scrittore e docente
Christian Raimo, rientrato nei giorni scorsi nella sua scuola
dopo la sospensione di tre mesi come deciso con un provvedimento
disciplinare dall'Ufficio scolastico per pesanti affermazioni
contro il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara.
"La cosa a cui somiglia questo 4+2 è un modo per rendere
ancora meno equa la scuola italiana. L'unica cosa di cui ci
sarebbe bisogno è più tempo scuola per tutti, e quel quinto anno
delle superiori per moltissimə è oro. Soprattutto perché il
tempo a scuola è mangiato da tutto il resto, Pcto e
orientamento, attività tra le più varie: il tempo reale delle
lezioni negli ultimi anni si è ridotto di almeno un quarto, ogni
docente fa fatica a portare avanti la didattica. A cosa sembra
servire tutto questo? A avere due, tre, quattro filiere, pare
proprio, distinte. Una privilegiata, e le altre arrangiate,
mezze arrangiate, o scassate. A distinguere il prima possibile
lavoratori specializzati da una parte e dall'altra manodopera a
basso costo, precaria, ricattabile", conclude Raimo.
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