Amici, musicisti e appassionati
della canzone italiana hanno portato l'ultima 'carezza' a
Vittorio De Scalzi nella sede del Club Tenco, per il suo
funerale laico. Il fondatore dei New Trolls è morto ieri per una
fibrosi polmonare causata dal covid. Aveva 72 anni il
polistrumentista, compositore, cantante e promotore del rock
progressivo. L'arrivo del feretro è stato salutato da un
applauso. Sulla bara una sciarpa della Sampdoria e la maglia
blucerchiata con il numero 10 e la scritta De Scalzi. La
Sampdoria, club a cui aveva scritto l'inno (Lettera da
Amsterdam) ha mandato una corona di fiori.
"Vittorio ha voluto bene a Sanremo. Condividevamo la passione
per il Barbera, ci scambiavamo le bottiglie", ha detto il
sindaco Alberto Biancheri Biancheri che ha aggiunto: "Sono
onorato assieme a tutta l'amministrazione di averlo insignito
l'anno scorso di quel riconoscimento di 'Amico di Sanremo'".
Poi il ricordo di suo fratello Aldo e i musicisti dei New
Trolls, Gianni Belleno e Nico Di Palo. "Nonostante tute le
nostre divergenze - ha detto Belleno - siamo sempre stati legati
dall'amore per la musica e da una sana amicizia, anche se
abbiamo bisticciato ed è anche per quello che nella nostra vita
abbiamo scritto musica molto diversa, ma c'è un amore profondo
che nessuno potrà mai sciogliere". E Di Palo: "Abbiamo scritto
tante canzoni insieme e ascoltandole anche oggi, dico sempre:
eravamo proprio bravi, anche perché una delle prime canzoni che
ha iniziato a comporre Vittorio, era stata 'Miniera'". A
chiudere la cerimonia il giornalista, autore radiofonico,
Massimo Cotto: "Vittorio aveva sempre ribadito la speranza e la
voglia, che un'occasione come questa fosse prima di tutto una
festa e un momento di gioia attorno alla musica". A quel punto
sono partire le note di Aldebaran storico brano dei New Trolls.
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