Un minuto di silenzio in tutte le classi dell'Istituto Natta di Sestri Levante e della succursale di Chiavari ha portato i compagni di scuola e gli amici a ricordare il 14enne Andrea Demattei, morto a seguito dell'incidente con la sua canoa sul fiume Entella. Fiori e messaggi sono stati posati sul banco vuoto del ragazzo e tante lacrime sono state versate dai compagni di classe, protetti dalla preside Paola De Mattei che non ha voluto foto e interviste.
La reazione dei coetanei è delicata e si è reso necessario l'intervento degli psicologi per aiutare i ragazzi del primo anno del liceo scientifico e gli amici del club della canoa che non riescono a superare lo shock di aver visto Andrea per oltre un'ora incastrato in un tronco sotto il ponte della Maddalena che collega Lavagna a Chiavari.
Sestri Levante è in lutto per la perdita del giovane canoista i cui funerali non sono stati ancora fissati.
Intanto è intervenuta la mamma di Andrea, che ha parlato attraverso gli avvocati. "Vogliamo solo concentrarci sul bene che si è potuto fare con la donazione degli organi di Andrea. Adesso conta solo quello" ha fatto sapere tramite l'avvocato Rachele De Stefanis: "Non vogliamo rilasciare dichiarazioni, chiediamo rispetto per il dolore che stiamo vivendo. Confidiamo nelle indagini che la Procura ha avviato soprattutto sulle modalità di soccorso".
La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo per capire se la canoa fosse in buone condizioni e se fosse idonea alla navigazione nel fiume, se l'allenamento dovesse essere fatto in mare anche alla luce del fatto che due giorni prima c'erano state forti piogge e le acque dell'Entella erano ingrossate e la corrente aveva portato detriti. Ma anche sulle modalità di soccorso e su eventuali ritardi o disorganizzazioni. Andrea De Mattei è rimasto a lungo in acqua incastrato con la canoa tra pezzi di alberi portati dalla corrente e, secondo quanto risulta finora, la temperatura molto bassa potrebbe essere risultata fatale. Mentre si è in attesa degli accertamenti del medico legale, una ricostruzione dell'accaduto fa emergere che il povero ragazzo è stato tenuto con la testa fuori dall'acqua per almeno un'ora dal suo istruttore, per non farlo bere, mentre i vigili del fuoco tentavano di liberarlo. Da quanto emerso finora, il giovane è poi andato in arresto cardiaco per ipotermia. Quando è arrivato all' Ospedale Gaslini a Genova le sue condizioni erano già disperate. La famiglia ha acconsentito di donare gli organi.
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