L'ha desiderata, e l'ha davvero
meritata, la cittadinanza italiana: Albi Albino, il ragazzo che
durante il primo lock down del febbraio 2020 si era prodigato
per tutti gli anziani ospiti dell'hotel alassino Bel Sit, primo
cluster ligure dell'epidemia, l'aveva detto più volte in quei
difficili giorni: lui, albanese, voleva essere cittadino
italiano.
Milite della Croce Bianca ha fatto del sostegno alle persone in
difficoltà uno stile di vita e la comunità alassina ha così
imparato a conoscerlo e ad amarlo.
Stamani, dopo lunga attesa, è arrivata la conferma.
"Siamo stati avvisati alle 9 di questa mattina - commenta
infatti il vicesindaco Angelo Galtieri che ha presieduto la
cerimonia - il sindaco non era ad Alassio ma insieme abbiamo
ritenuto che Albi Albino avesse atteso fin troppo questo momento
e così lo abbiamo chiamato per svolgere le pratiche di rito".
"Sono davvero felice di poter annoverare tra i cittadini
italiani Albi Albino - ha detto Marco Melgrati, sindaco di
Alassio - pochi come lui hanno meritato questo riconoscimento,
forse troppo a lungo atteso. Proprio per il suo valore, per come
si è prodigato per il prossimo in un momento di imprevista e
imprevedibile difficoltà, nell'attesa della Cittadinanza
Italiana, gli abbiamo conferito l'Alassino d'Oro".
"In un contesto tanto negativo, come quello del cluster
alassino della primavera 2020- ha detto Melgrati - i suoi
collegamenti, la sua presenza, il suo spirito di iniziativa
hanno dato speranza e forza agli ospiti in quarantena diventando
simbolo positivo di una città che sapeva e sa reagire a
qualsiasi prova". "Sono nato in Albania - scrive Albi sui
social - ma nel cuore e nell'anima mi sento italiano. Oggi,
finalmente, si è avverato un sogno che inseguivo da anni: ho
ottenuto la cittadinanza italiana. Quasi come un miracolo, la
cittadinanza italiana è arrivata in un giorno di febbraio, lo
stesso mese di tre anni fa quando ho aiutato aiutare anziani
impauriti che un male allora ignoto, il Covid ha costretto a
trascorrere uno dei periodi più bui".
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