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Giovane causò la morte di un ingegnere con pestaggio, sono dispiaciuto

Giovane causò la morte di un ingegnere con pestaggio, sono dispiaciuto

Ammette di avere partecipato ma con ruolo marginale

GENOVA, 06 marzo 2023, 17:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ha detto di essere "dispiaciuto e pentito" per quanto successo e di avere avuto un ruolo più marginale, che i suoi colpi sono stati "meno violenti". È la sintesi dell'interrogatorio di garanzia di Daniel Borsi, lo studente di 19 anni ai domiciliari da giovedì per l'omicidio preterintenzionale dell'ingegnere informatico Servio Faveto.
    L'uomo era stato massacrato a Molassana da Borsi e un ragazzo di 17 anni perché lo avevano scambiato per pedofilo ed era morto un mese e mezzo dopo in ospedale a causa delle lesioni subite.
    Il ragazzo, difeso dagli avvocati Simone Vernazza e Matteo Mezzapesa, ha parlato per mezz'ora davanti al gip: ha ammesso di avere preso parte al pestaggio ma con un ruolo marginale rispetto al minorenne. Borsi resterà ai domiciliari. I suoi legali al momento non hanno chiesto alcuna revoca o attenuazione della misura cautelare. Prima dell'interrogatorio di garanzia, i carabinieri hanno depositato, al pubblico ministero Paola Calleri, una nuova informativa con le testimonianze di altri ragazzi che hanno assistito alla scena.
   

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