La procura della corte d'appello di
Genova ha fatto ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha
assolto Simone Scalamandrè accusato, insieme al fratello Alessio
che invece era stato condannato a 21 anni, di avere ucciso il
padre violento Pasquale nell'agosto 2020.
Per il sostituto pg Cristina Camaiori le motivazioni dei
giudici di secondo grado sarebbero state stringate e in parte
contraddittorie. Simone era stato condannato in primo grado ma
in secondo grado la sentenza era stata ribaltata. Per il pg i
giudici di appello hanno dedicato solo tre pagine per spiegare
perché il ragazzo più giovane avrebbe colpito il padre solo
lievemente e a mani nude senza contribuire attivamente
all'omicidio. .
In Cassazione hanno fatto ricorso anche Luca Rinaldi e Andrea
Guido, i legali di Alessio Scalamandrè: secondo loro la sentenza
è da annullare perché non è stata fatta una perizia psichiatrica
e per non avere considerato la legittima difesa o, in subordine,
la preterintenzionalità. Quel giorno Pasquale era andato a casa
della ex moglie, che si trovava in una struttura protetta in
Sardegna, e dai figli per chiedere di ritirare la querela contro
di lui per i maltrattamenti. Ne era nata una discussione che era
culminata con l'omicidio.
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