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Liti per striscioni su Regeni su facciate di Comuni genovesi

Liti per striscioni su Regeni su facciate di Comuni genovesi

I casi di Sestri Levante e Camogli passati al centrodestra

GENOVA, 26 giugno 2023, 12:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Fanno discutere gli striscioni che chiedono verità per Giulio Regeni affissi sulle facciate dei municipi. La storia coinvolge i Comuni di Camogli e Sestri Levante, nel levante genovese. Alle elezioni comunali di primavera, dopo almeno 30 anni di amministrazione di centrosinistra, i Comuni sono passati al centrodestra.
    A Camogli, nei giorni scorsi, il sindaco Giovanni Anelli ha fatto rimuovere lo striscione e ora anche Sestri Levante è sollecitata a farlo. A Camogli ci sono state polemiche, con esponenti della società civile, associazioni e rappresentanti del centrosinistra che hanno chiesto di rivedere la scelta per onorare la memoria del giovane ricercatore friulano rapito e ucciso al Cairo nel 2016.
    A Sestri Levante, dove primo cittadino è Francesco Solinas, un civico di centrodestra che si è affermato senza il sostegno delle segreterie dei partiti di quello schieramento, a chiedere di togliere lo striscione sono l'ex candidato sindaco per il centrodestra Diego Pistacchi (Sestriamo-Forza Italia) e il collega Marco Conti (FdI) che però puntano il dito su tutte le bandiere che 'finiscono' affisse sulla facciata del Comune, tra cui anche quella della pace. I due, con una mozione, chiedono Solinas di rispettare la direttiva impartita dalla Prefettura a difesa del Tricolore . "Un segnale netto di svolta, di rottura con il passato, anche per evitare rischi di denunce visto che un'amministrazione non può macchiarsi di vilipendio della bandiera nazionale", affermano i due in una nota.
    "L'esposizione delle bandiere è rigidamente normata da una legge dello Stato, da un decreto del Presidente della Repubblica e da successive interpretazioni autentiche della Presidenza del Consiglio dei Ministri - sottolineano Conti e Pistacchi -. Sul palazzo municipale possono essere esposti, e peraltro solo in alcune precise circostanze, unicamente il Tricolore e la bandiera dell'Unione Europea. Il Cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in risposta a un quesito di alcune Prefetture, ha ribadito che contravvenire a queste disposizioni può configurare il reato di vilipendio della bandiera".
   

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