Nessuno si è accorto del blitz in strada nel centro di Dolceacqua per l'arresto del latitante Luca Dolce, perchè l'antico borgo medievale ligure era deserto ieri, i bar e gli altri locali della centrale piazza Garibaldi erano tutti chiusi per l'allerta maltempo quando il 37enne, latitante dal 2021, è stato arrestato per scontare una pena di tre anni e sei mesi. Oggi, nel paese noto per il Castello dei Doria, ritratto anche da Monet, e in attesa del gemellaggio col principato di Monaco, nessuno dichiara di averlo incontrato né di averlo mai visto. Eppure qualcuno, in via strettamente confidenziale, racconta che abitava con altri giovani 'alternativi' in un casolare immerso tra gli ulivi sulle alture del paese.
"Non lo abbiamo mai visto", commenta Nicola Raffo del Bip Caffè, situato a due passi dalla zona dell'arresto. E poi aggiunge: "Ieri tra l'altro eravamo chiusi per l'allerta".
Stesso discorso per Angelo Fusaro della gelateria Monet e per Federica Cacciatore del Bar Centrale. Anche il vicino tabaccaio non lo ha mai visto; così come Silvia dell'omonimo negozio di alimentari, più o meno davanti al quale è avvenuta la cattura di Dolce. Nessuno, insomma, si è mai accorto di lui, anche se in paese si dice che girasse con alcuni ragazzi un po' "alternativi", che non si sono visto all'indomani della cattura.
Una signora afferma di aver sentito diverse sirene, nel primo pomeriggio di ieri ma ha pensato che fossero della protezione civile. Ma chi lo ha riconosciuto spiega che viveva in località Passerina, raggiungibile tramite una stretta strada di collina, asfaltata ma ugualmente sconnessa e a tratti senza protezioni.
E' immersa negli ulivi, che sembrano usciti da un romanzo dello scrittore Francesco Biamonti, e domina tutta la vallata, caratterizzata da una fitta vegetazione e con case sparse. I Nocs non si sono spinti fin lassù, quasi allo scoperto, hanno atteso Dolce in paese e, complici le forti piogge, lo hanno bloccato in una piazza deserta.
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