Alla Rsa San Camillo di Genova nel
primo periodo della pandemia da Covid "furono rilevate alcune
carenze" ma non può sostenersi che se non ci fossero state non
ci sarebbero stati i morti. E' quanto scrive, in sintesi, il
giudice Elsia Camposaragna nell'ordinanza di archiviazione
dell'inchiesta sulle morti da Covid in quella residenza per
anziani. La procura stessa aveva chiesto l'archiviazione nei
mesi scorsi per tutte quante le indagini. Erano sei le Rsa
coinvolte e 12 le persone indagate.
Quella della San Camillo è l'unica per cui i familiari di un
anziano morto hanno fatto opposizione. Per il giudice però
bisogna accogliere la richiesta della procura. "Il virus era già
entrato nelle strutture quando ancora le direttive nazionali non
erano state adottate e recepite e non può essere escluso che il
paziente sarebbe morto per altre pregresse comorbilità".
"Non è possibile dimostrare - conclude il gip - con una
probabilità vicina alla certezza che l'adozione di comportamenti
diversi (uso di dispositivi che in quel momento scarseggiavano,
isolamento e percorsi differenti) avrebbe evitato sia il
contagio che la morte dei pazienti".
I pubblici ministeri Stefano Puppo e Daniela Pischetola
avevano rilevato che la San Camillo era una delle Rsa più
virtuose. Mentre nelle altre erano state rilevate delle carenze.
Ma nonostante quelle carenze avevano chiesto l'archiviazione per
tutti. Il giudice si pronuncerà anche per questi casi nelle
prossime ore.
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